Gesù era gay? San Marco ci scrisse su e Netflix ci marcia
di Laura Menti
Bastava che avesse letto qualche pagina dell'evangelista Marco il giudice di Rio che l'altra settimana ha bloccato il discussissimo film “La prima tentazione di Cristo” sulla piattaforma di Netflix per "rispetto alla maggioranza dei brasiliani, di fede cattolica". Pertanto la Corte Suprema brasiliana annullando la sentenza, ha avuto via libera nel sostenere che "non si può supporre che una satira umoristica abbia la capacità di indebolire i valori della fede cristiana, la cui esistenza è attestata in più di duemila anni e in cui crede la maggioranza dei cittadini brasiliani".
La trama del film “Primeira Tentação de Cristo”, affronta in modo fantasioso e ironico la storia di Gesù omosessuale.
Tuttavia ci si è persino spinti a dire che Gesù stesso era un omosessuale citando Marco, il quale nel suo Vangelo riporta che, nel momento dell’arresto del Dio fatto uomo “tutti abbandonandolo, fuggirono. Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo”.
E' diventato uno spunto comodo quel giovanetto che seguiva Gesù, con solo un lenzuolo addosso, sul quale ci si è sbizzarriti scrivendo di tutto e di più, nel peggior stile come in questo “Primeira Tentação de Cristo”. Messo in rete il 3 dicembre, il lungometraggio aveva suscitato sdegno e dato vita ad un'ondata di polemiche sfociate persino in un attentato da parte del Comando de Insurgência Popular Nacionalista, vicino al movimento integralista cattolico brasiliano.
Non è stato di certo un caso che proprio la vigilia di Natale il gruppo avesse colpito la sede del collettivo di videomaker dei Porta dos Fundos a Rio de Janeiro, utilizzando bombe molotov. Il fatto aveva attirato l'attenzione dello scrittore brasiliano Paolo Coelho, che tramite Twitter aveva invitato la popolazione a non trascurare il fenomeno, parlando senza mezzi termini di terrorismo:
“Attenzione! Se i terroristi che hanno attaccato Porta dos Fundos non vengono immediatamente puniti, si spingerà il Paese verso un conflitto di proporzioni gigantesche.”, aveva avvertito lo scrittore. Non è successo nulla, o meglio per rimanere sll'argomento, è un miracolo che non sia accaduto nulla.
Naturalmente, non poteva mancare da parte della Chiesa universale la levata di scudi della quale si è fatto portavoce in Italia l' Avvenire il quotidiano della Cei.
Esso ha scritto che La prima tentazione di Cristo, "è una accozzaglia di 'trovate' sgangherate: alla festa per i suoi 30 anni Gesù si presenta a Nazareth con un biondo, baffuto e caricaturale fidanzato, deve fare i conti con una Maria che fuma, un Giuseppe geloso e un Dio Padre prepotente e seduttore, lottare con un Lucifero tipo Star Wars, chiedere consiglio a Buddha e Shiva e partire per la sua missione.
Più che ridere" conclude il quotidiano dei vescovi, "non ci resta che piangere".
Infatti, su quel giovanetto che seguiva Gesù, con solo un lenzuolo addosso, si è ignorato (volutamente?) che l'evangelista Marco aveva aggiunto il particolare del nudo per far combaciare l’avvenuto arresto di Gesù, con la profezia tratta dal Libro di Amos: “Il più coraggioso fra i prodi, fuggirà nudo in quel giorno, dice l’Eterno”.
Ed il più coraggioso, chi era stato fino all’ultimo accanto al Maestro, era stato proprio quel giovane. E la verosimiglianza della tesi suindicata è avallata dall’importante fatto che molto spesso gli estensori dei Vangeli, per confermare la provenienza divina di Gesù, riportavano citazioni profetiche della Torah, che coincidevano con specifiche vicende terrene che gli erano accadute. E su quanto detto gli esempi da riportare sarebbero davvero moltissimi. Ma per il momento chiudiamola qui. Amen.
Laura Menti