Coronavirus, nasce l'Internazionale dei medici
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Il Covid-19 ha ribaltato gli orizzonti. Mai prima d'ora così tanti esperti in così tanti paesi si sono concentrati contemporaneamente su un singolo argomento e con tale urgenza. Più di duecento studi clinici sono stati avviati, riunendo ospedali e laboratori in tutto il mondo. Sicchè mentre i leader politici hanno bloccato i confini, gli scienziati hanno infranto i loro, creando una collaborazione globale come nessun altro nella Storia.
di Salvatore Trapani
" Zhong" e "Hua Hua",così si chiamano le due scimiette che gli scienziati medici cinesi hanno clonato usando lo stesso metodo impiegato dagli scienziati scozzesi per creare le pecore Dolly nel 1997. DaZhong allora, gli scienziati hanno clonato con successo altri animali usando questo metodo, come topi, mucche e cani, ma nessuno era riuscito a clonare un primate fino ad ora.Quando nel 2014 l'Ebola si impadronì dell'attenzione scientifica e mediatica, le grandi compagnie farmaceutiche dietro a un vaccino pagarono anche per le gravi perdite. Il cronicizzarsi di una malattia, non la cura, rende cronico l’incasso con la vendita di scorte ai paesi ricchi. "Non ho mai sentito veri scienziati parlare in termini di nazionalità", ha detto il dottor Francesco Perrone, che sta conducendo uno studio clinico sul coronavirus in Italia. “La mia nazione, la tua nazione. La mia lingua, la tua lingua. La mia posizione geografica, la tua posizione geografica. Questo è un linguaggio ben lontano dai veri scienziati di alto livello."
Pochi giorni fa ad esempio alcuni scienziati dell'Università di Pittsburgh hanno scoperto che un furetto esposto al Covid-19 aveva sviluppato una febbre alta, un potenziale progresso verso i test di un vaccino sugli animali. In circostanze normali, avrebbero iniziato a lavorare su un articolo di rivista accademica. Ciò che hanno fatto invece è mettere subito a disposizione della comunità scientifica internazionale a caldo i dati rilevati con il raffreddore del furetto.
Separatamente, il centro di ricerca francese per la salute pubblica Inserm sta sponsorizzando studi clinici su quattro farmaci che possono aiutare a curare i pazienti Covid-19. Al Massachusetts General Hospital, un team di medici di Harvard sta testando l'efficacia dell'ossido nitrico inalato su pazienti affetti da coronavirus. La ricerca viene condotta in collaborazione con l'Ospedale Xijing in Cina e un paio di ospedali nel nord Italia. Qui va aggiunto, che i medici di quei centri collaborano da anni gli uni con gli altri.
La risposta al coronavirus ci riflette il profilo di una comunità medica di vastissima portata internazionale e distillata in unica. Anche gli scienziati che lavorano in campi al di là delle malattie infettive sono stati coinvolti nello sforzo. Qui è ancora in scena il dottor Perrone, come specialista del cancro alla supervisione di uno studio sul tocilizumab, farmaco immunosoppressore. Ne è coinvolto a causa della sua esperienza nella conduzione di studi clinici per il l’Istituto Nazionale di Ricerca sul Cancro di Napoli.
Perrone è certo che questa pandemia ha cambiato per sempre le attitudini, rendendo la scienza medica più agile anche in futuro. Mentre il signor Trump propaganda l'abilità farmaceutica americana a quanto pare il modo per raggiungere l‘obiettivo sarà collaborare, perché i vaccini di capitale ne salvano uno: quello umano.

