I tedeschi dicono sempre la verità? Mah!
Credere che i tedeschi siano sempre sinceri, a volte è un bene. Ma se vogliamo davvero capirci meglio tenere presenti le diversità.
I medici tedeschi dicono sempre la verità, convinti di non sbagliare mai diagnosi. Allora? chiesi anni fa al mio Herr Doktor mentre stava esaminando le ultime analisi. Dobbiamo tutti morire, mi rispose. Era un suo modo di dire.
Ho la pelle chiara, e da ragazzo ho preso troppo sole. Andai dal dermatologo per controllare una macchia sospetta. Lo vidi perplesso. Meno male che è venuto in tempo, mi avvertì brutale. Era solo una macchia. Questo è il loro modo di fare, dei dottori, e dei politici.
Durante la campagna elettorale e nei tre mesi di trattative per formare il governo, tutti si sono insultati a sangue dalla Sicilia al Brennero, come tifosi di calcio fuori di testa. Ma se all´estero ripetono le accuse, eccoci tutti uniti contro il complotto antitaliano: ce l´hanno con noi. Presi dalla rabbia facciamo confusione, ed esageriamo. Il commento di un opinionista poco valutato a casa sua non va interpretato come se sia condiviso dalla Germania intera. La Merkel si è rifiutata di giudicare le parole del giornalista (italiani tutti mendicanti e scrocconi), ma la domanda di un nostro collega non andava posta. La Cancelliera e i politici non rispondono alla stampa. Il silenzio di Frau Angela non significa che lei condivida il commento.
La frase di Günter Hermann Oettinger, commissario europeo, è stata mal tradotta (“i mercati vi puniranno”), ma conta poco. Probabilmente lo pensa. Ed è la verità, benché suonasse come una minaccia. Una volta ascoltai Oettinger a un convegno, non la finiva di parlare, non so che diceva perché non capivo una parola. Che dice? chiesi a un collega tedesco. Non capisco neanche io, ammise.
Oettinger parla con forte accento svevo, il dialetto più ostico. E´ stato primo ministro del Baden-Württemberg, in parte la Svevia dei nostri libri di scuola, ha combinato disastri, tanto che per la prima volta i verdi sono riusciti a conquistare la maggioranza e a Stoccarda oggi c´è un loro premier. Per disperazione hanno mandato Oettinger in Europa. Jüncker, da lussemburghese è per metà tedesco. E con tono brusco ci ha invitato a essere più seri.
Ma che cosa si diceva a Roma del teatrino tra grillini e leghisti? Per consolarci, anche Jüncker non gode di molte simpatie a Berlino.
Nel lontano agosto del 1974, non stavamo bene, e si parlava di un aiuto tedesco all´Italia. L´allora cancelliere Helmut Schmidt, chiamato die Schnautze, il grugno per i suoi modi bruschi, in un´intervista allo “Spiegel”, sentenziò: “Io saprei che consigli dare all´Italia, ma gli italiani sono troppo suscettibili e si offenderebbero”. Però poi ci aiutò.
Penso che avesse ragione Schmidt. Noi ci preoccupiamo troppo di quanto dicono di noi, e accettiamo solo i complimenti. Anche i tedeschi stanno attenti ai giudizi, perfino ai nostri. Ma diffidano di quanti parlano bene di loro.
Credere che i tedeschi siano sempre sinceri, a volte è un bene. Settimane fa sono andato dalla mia Frau Doktor. Lei ha controllato i miei dati sul computer, poi ha esclamato: “Tutto a posto, lei vivrà fino a cento anni”. Come dubitare di una dottoressa prussiana? “Perché ho scelto lei come medico”, ho risposto. Uno a uno, tra verità e gentilezza, tra Italia e Germania.