Germania, prima la Costituzione poi i vaccini

A volte, sempre più di frequente, la Germania assomiglia all´Italia. “Impfen auf Befehl”, è il titolo sulla copertina dell´ultimo numero di “Der Spiegel”, ordine di vaccinare, e il sottotitolo continua: la bizzarra polemica sulla protezione dei nostri bambini. Non c´è come da noi un obbligo ufficiale, né un´iniezione monstre che comprenda dodici vaccini.

eccociLo Stato non deve intervenire perché i cittadini sono ragionevoli, e decidono da soli per il bene dei figli. La legge varia di regione in regione perché la salute, come la scuola, è di competenza dei Länder, e l´obbligo esiste solo per il vaccino contro il vaiolo fin dall´Ottocento, e contro la poliomelite. La copertina si riferisce al vaccino contro il morbillo: i contestatori sono pochi, una piccola minoranza, mentre i casi di morbillo sono pericolosamente aumentati negli ultimi due anni.

Nei giorni scorsi, il deputato socialdemocratico Karl Lauterbach ha proposto una legge che renda obbligatorio il vaccino. Finora il governo aveva cercato di non prendere posizione perché la Costituzione difende il diritto del singolo di decidere sulla propria salute. Non vuoi farti operare anche se i medici pensano che rischi di morire? Sono problemi tuoi. Per i bambini è diverso: possono i genitori mettere in pericolo la loro vita? Inoltre, la libertà delle famiglie in questo campo contrasta con un altro obbligo: la legge impone di mandare i figli a scuola, ma per essere ammessi all'asilo o alle elementari bisogna essere vaccinati anche contro il morbillo. In marzo `è stata chiusa una scuola a Hildesheim, in Bassa Sassonia. In questa regione negli ultimi tre mesi si sono registrati il doppio di casi rispetto all´intero 2018.   

La malatia ha avuto un´improvvisa recrudescenza a livello mondiale, denuncia l´Unicef. Negli Stati Uniti ci sono avute manifestazioni popolari a favore del vaccino, e la rivista ricorda anche le polemiche di casa nostra: una foto a tutta pagina mostra una manifestazione di famiglie antivaccino in Italia. I contrari in Germania sono tra il due e il cinque per cento, i bambini vaccinati sono il 93 per cento nel 2016, ma non basta per essere sicuri: a scuola non è possibile fare eccezioni neanche per un solo scolaro.

Ma, a causa del web, circolano con insistenza le voci sulla presunta pericolosità del vaccino contro il morbillo, nonostante che gli esperti cerchino di dimostrare che non hanno alcun fondamento, e che il rischio è di fatto inesistente, un caso su diversi milioni. Il morbillo presenta un rischio 10mia volte superiore a quello del vaccino.

Ma c´è la tentazione di credere ai profani, e alle fake news, che citano i casi di bambini colpiti da meningite vaccini8dopo il vaccino. La classe medica sarebbe complice dell´industria farmaceutica che guadagna miliardi con la vaccinazione obbligatoria. Comunque, il 77 per cento è favorevole a un obbligo imposto per legge con differenze a seconda delle malattie e di chi dovrebbe essere protetto: il 73 per i neonati, l´87 per chi frequenta i Kindergarten, l´81 per gli alunni delle elementari. Per gli adulti si scende al 39, ma tutti gli insegnanti dovrebbero però vaccinarsi. La salute è una questione privata, ma se i genitori preferiscono credere agli amici di facebook piuttosto che agli scienziati, lo Stato ha l´obbligo e il diritto di intervenire.

Pin It
Roberto Giardina

Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. È presente su Berlin89 con la rubrica Pizza con crauti.  
Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. 

© Berlin89 2018 - 2019 - 2020 - 2021 - 2022 - 2023 - 2024

Berlin89 magazine del Centro Studi Berlin89

Testata giornalistica registrata
al Tribunale civile di Venezia.
Autorizzazione n.8 in data 30/08/2018
Direttore Responsabile Vincenzo Maddaloni
Responsabile Trattamento Dati Paolo Molina

 

 

Accedi
x
x
x

Italia Sede

via privata Perugia, 10 - 20122 Milano (MI)
Tel:  +39 02 77 33 17 96
Fax: +39 02 76 39 85 89

Deutschland Repräsentanz

Federiciastraβe 12 - 14050 Berlin (Charlottenburg)
Tel:  +49 30 8 83 85 16
Fax: +49 30 89 09 54 31