In Polonia Chiesa e Stato incoraggiano l'omofobia
A seminare l'odio ci si è messa pure la Chiesa con l'arcivescovo di Cracovia Marek Jędraszewskiche ha messo in guardia contro la "peste arcobaleno" durante un'omelia tenutasi in occasione di un pellegrinaggio a piedi al santuario della Madonna nera a Jasna Gora. L’attività dei cattolici non si ferma alle parole. In moltissime parrocchie si mostrano immagini oscene e viene ripetuto che gli omosessuali abusano dei bambini.
La Polonia è uno dei paesi con il più alto livello di omofobia in Europa e l'arma dell'odio contro le persone Lgbt è spesso usata anche in politica, tanto che il partito al governo, Diritto e Giustizia (PiS), ha lanciato una campagna contro i diritti delle persone Lgbt e alcuni comuni polacchi si sono autodichiarati 'liberi dagli Lgbt'.
Un attivista per i diritti Lgbt, Bart Staszewski, ha pubblicato una serie fotografica in cui ritrae persone omosessuali in posa di fronte ai cartelli di questi comuni.
"Queste Lgbt free zone, create dai consigli locali, non dovrebbero mai essere accettate nella Ue", ha dichiarato Staszewski.
L'eurodeputato Guy Verhofstadt ha scritto su Twitter che la campagna fotografica di Staszewski "mi fa rivoltare lo stomaco", esortando la "Commissione europea ad agire immediatamente contro queste pratiche disgustose".
La Polonia è uno dei sei paesi UE - assieme a Bulgaria, Lettonia, Lituania, Romania e Slovacchia - a non riconoscere le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Non solo: i discorsi di odio contro le persone Lgbt non sono puniti dalla legge. Attacchi contro la comunità Lgbt non sono rari.
Infatti, l'arcivescovo di Cracovia Marek Jędraszewskiche ha messo in guardia contro la "peste arcobaleno" durante un'omelia tenutasi in occasione di un pellegrinaggio a piedi al santuario della Madonna nera a Jasna Gora. Ma l’attività dei cattolici non si ferma alle parole. Lo scorso settembre, mentre la città di Lublino si preparava al pride, Mirosław Matuszny, sacerdote della parrocchia di San Paweł, ha organizzato una messa “per le famiglie e per la conversione dei peccatori pubblici” con tanto di evento su Facebook. In questo genere di appuntamenti, di solito, vengono mostrate immagini oscene distanti dalla quotidianità lgbt e viene detto che queste persone vogliono abusare dei bambini, come sottolinea Alessio Foderi nel suo reportage.
Un mese prima, un sito web settimanale conservatore aveva annunciato che avrebbe distribuito gli adesivi Lgbt free-zone.