Il Covid-19 ha creato una realtà nella quale, la limitazione del contagio viene imposta attraverso uno stato di semi-isolamento. Il confino spaziale utile ad impedire il contagio si è tramutato in una sensazione di impotenza perché non c’è cosa, così come non c’è affetto che, non si possa comunicare e apprendere con il corpo. E dunque il corpo esercita innanzitutto, come ha scritto il naturalista francese Jacques Tassin, «una forma di sfiducia nei confronti di qualsiasi pelle che non sia la nostra». In mezzo c’è l’industria farmaceutica, il marchingegno economico-politico che dalla metà del 19° secolo governa il pianeta terra, con regole e leggi che non sono affatto per la salvaguardia dei diritti e della dignità dei e dei suoi abitanti.
Pertanto la salute del corpo, il proprio e quello degli altri, condiziona il futuro dell'umanità . Quali saranno gli effetti veri di questa nuova e perciò ossessiva attenzione per il proprio corpo? Disimpareremo a diffidare della pelle degli altri? Continueremo a guardarci come corpi sanitari senza considerare il processo di disumanizzazione in atto ? Che succederà dopo?
Il dossier si propone di dare delle risposte a queste e ad altre domande, con la consapevolezza che forse susciteranno qualche dubbio in più.
Affettuosità al tempo del Covid / Photo di Felix Volkheimer
Il nuovo rapporto con la pelle col toccarsi ovvero come far uso del corpo
Del nostro nuovo rapporto con la pelle, col toccarsi, e con quello che ci aspetta dopo la pandemia, ecco come la pensa Paul Preciado, filosofo e scrittore spagnolo che si occupa di teoria queer, studi di genere e biopolitica.
E' un "Inno alla Gioia e alla Riflessione" questo autoritratto della scrittrice e attrice Anna Maria Kanakis che, rispondendo al nostro invito, inizia la collaborazione con il Centro Studi Berlin89. "Il corpo non lo scegli. Ti incapsula l’anima quando vieni al mondo."
Come il passaggio dal corpo nudo al corpo vestito abbia deviato la storia della cultura, producendo l’insorgere degli effetti più travolgenti dell’immaginazione. Nella letteratura italiana sul tema del corpo che “parla”, da idee semplici e distinte sono nate idee confusissime, ondeggianti, vaghe.
La nuova realtà fondata sul sopruso e sulla disumanizzazione
All’interno dei luoghi di lavoro, di tutti i settori, dai trasporti all’assistenza sanitaria, dalla logistica alla produzione alimentare, si susseguono ondate di scioperi e di mobilitazioni di lavoratrici e di lavoratori. E' l'inizio di una fase post-pandemica?
Le limitazioni imposte dalla pandemia ha inevitabilmente favorito l'isolamento. Nella videopresenza manca la possibilità di toccare le persone e gli oggetti, di percepire sapori e odori, di guardarsi in modo efficace negli occhi. L’interazione telematica può favorire anche la creazione di nuovi legami sociali, più o meno forti?
L’Unione europea si è inventata il Green Pass e il governo italiano l’ha trasformato in un obbligo vaccinale, ignorando che la realtà che viviamo è nebulosa e illogica: nebulosa per tutto ciò che ancora non è chiaro, illogica per tutto ciò che già lo è.
Il progressivo modificarsi del rapporto con se stessi e con gli altri, la burocratizzazione che da tempo trasforma gli uomini in intransigenti funzionari, la violenza sistematica nei confronti di milioni di esseri umani, stanno consolidando un processo di disumanizzazione che stravolge persino la vita di coppia e le relazioni familiari. E' nata una nuova normalità fondata sulla sopraffazione.
"Non vedo fate e folletti, a me accade il contrario. Alla mattina di fronte allo specchio, se potessi, deciderei volentieri di fare a meno del mio corpo o di averne un altro", confida Michel Foucault nel corso di una delle due conferenze tenute alla radio nel dicembre del 1966, e poi raccolte, nella traduzione italiana, nel volumetto "Utopie. Eterotopie".
Così è definita tra i maschi gay l'ossessione per il corpo perfetto e muscoloso assieme a una giovinezza estetica perenne. Da qualche anno a questa parte si parla anche di body positivity, di accettazione delle proprie forme, della propria magrezza o pinguedine. È una rivoluzione culturale che ha bisogno di tempo ma che comincia a mostrare i primi risultati tra mille e uno disagi esitenziali.
L'effetto della potentia gaudendi: che il corpo sia etero omo bi o trans è poco importante
“Ne le sue braccia mi parea vedere una persona dormire nuda, salvo che involta mi parea in uno drappo sanguigno leggeramente…”. Beatrice esercita il suo potere attraverso la sua fisica presenza, i suoi gesti, il suo apparire, il suo salutare, il suo guardare; è proprio la sua prossimità fisica, il suo corpo, che scatena in Dante le reazioni più intense, palpabili in quei sonetti della Vita Nuova.
Se il Maestro si riferiva ai suoi disegni l'immagine dei corpi femminili che offriva è per molti versi dissacrante, comica, maschilista. Eppure era supportata dal club degli intellettuali ovvero dalla «società della conversazione». Erano gli anni Cinquanta o giù di lì. Roba d'altri tempi? Mica tanto, perchè la differenza di genere è sopravvissuta.
Il corpo ispezionato dalla tecnoscienza, dissacrato dagli hacker, sminuito di ogni valore, trasformato in spettro perchè, "consente di rimettere in discussione che cosa sia il nostro corpo", è il ritratto offerto dalla new generation, riassunto nell'intricato saggio del filosofo 25enne, esempio del nuovo modo di pensare, "interpretare" con il quale siamo obbligati a confrontarci, per non essere definitivamente cancellati come menti e come corpo.
Samurai, hara-kiri (ma la persona colta dice seppuku ), geisha, kimono, yakusa, manga, sushi… tanti cliché esotici. Per quanto riguarda l'economia, il Giappone potrebbe essere la terza potenza mondiale. Per quanto riguarda l'Asia è la Cina a dominare l'immaginario occidentale contemporaneo, ma soltanto in Giappone l'"uso" del corpo ha qualcosa di straordinario.
Può la fantascienza anticipare l'evoluzione dei rapporti tra uomini e donne e anticiparne l'evoluzione? Questa fu la domanda posta nel 1963 dalla rivista Playboy ai più noti autori di fantascienza, tutti anglofoni e di sesso maschile, in una tavola rotonda dal titolo "1984 & oltre".
Il corpo è un elemento cruciale all’interno dell’opera poetica e artistica di Pasolini. Egli calca la mano sul rapporto tra il corpo e il potere, le dinamiche di "educazione", o meglio di "sottomissione" del corpo che tendono a limitare la personalità degli individui entro una gamma ristretta di concezioni e comportamenti. Anche per questo il pensiero di Pasolini è attuale.
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