Obbligo di consegna del pacco ogni 3 minuti all'Amazon lombarda. Il cliente ci pensi
Geschrieben von Paolo Molina am .
{fa-info-circle } Artikel nur in Muttersprache - Article only in mother language.
Il 26 febbraio 2019 nessuna consegna di pacchi di Amazon in Lombardia: il servizio è stato interrotto in protesta per le condizioni di lavoro estenuanti.
Riflessione 1. Nei media chi guida furgoni per fare consegne per conto terzi viene descritto con l’anglicismo driver. Sono costernato perché in italiano driver è un termine informatico: è il software usato dal sistema operativo per controllare e gestire un dispositivo (ad es. driver della stampante); ed anche, molto raramente, nel golf e nell’ippica. Sono divertito dal fatto che ora driver identifichi anche le persone che guidano e consegnano pacchi. In inglese british la parola haun significato estremamente generico (e direi supponente): è chiunque guidi qualsiasi tipo di veicolo o anche un animale (ad es. camel driver, elephant driver).
Nei comunicati sulla vicenda, l’azienda americanaAmazon usa esclusivamente la parola autista, ed in molti casi i lavoratori sono descritti anche come corrieri, conducenti o fattorini.
Riflessione 2. Da dove arriva allora l’anglicismo? Direi che i responsabili sono i sindacati italiani, che nelle dichiarazioni di questi giorni descrivono i lavoratori in protesta come drivere hanno già usato la parola in accordi e in riferimento ad altre aziende, come ad es. DHL. A driver è stata quindi conferita l’accezione particolare di“autista che fa consegne per conto terzi” assente in inglese. Ennesima conferma che il ricorso all’itanglese è spesso indicativo di conoscenze linguistiche superficiali (ho ancora memoria dei segnacci rossi e della annotazione "Al plurale driver è usato impropriamente con sdrivers").
Bene se così è ne prenderemo nota, come già fatto con la parola rider per (ciclo)fattorino, anche in quel caso, le aziende multinazionali al centro delle polemiche usavano la parola italianafattorino, invece istituzioni, media e politici italiani preferivano l’anglicismo. Altro esempio è food delivery nei testi del ministero del lavoro, mentre gli operatori del settore ricorrono a consegna del cibo a domicilio.
Riflessione 3. Amazon vincola i driver ad una clausola contrattuale "Un pacco ogni 3 minuti" e sostituisce quello che una volta era un infelice (e costoso) controllo "umano" ad un algoritmo (costo 0), molti piccioni con una fava (per svariati milioni di euro e dollari risparmiati, tasse incluse) e solo per questo caso.
Ottimo Jeff Bezos donare una modestissima parte dei tuoi proventi ( per chi non sapesse detiene beni personali pari a 138 miliardi di dollari, l’uomo più ricco del pianeta ) al Fred Hutchinson Cancer Research Center in un futuro lontano le legioni di Driver controllatine potrebbero trarre beneficio.
Riflessione 4. Cosa chiedono i driver?
«I carichi di lavoro sono insostenibili: servono e chiediamo altre persone per le consegne».
«La mattina abbiamo 7-10 minuti per caricare tutti i pacchi nel furgone. Le consegne, poi, devono seguire il percorso stabilito dal dispositivo elettronico fornito da Amazon che impone certi ritmi».
«Se fino a qualche anno fa avevamo cinque minuti per consegnare un pacco, oggi ne sono previsti 20 all’ora, cioè uno ogni tre minuti».
«Consegnamo circa 300 confezioni per 170 fermate. Che aumentano se al momento della consegna il cliente non è in casa o in ufficio e allora dobbiamo ripassare».
«Per ogni turno di lavoro percorriamo circa 230 chilometri. È da considerare che la prima consegna di solito è a più di 50 chilometri dal centro di distribuzione di Amazon».
Riflessione 5. Cosa chiedono gli utenti Prime Amazon?
Esattamente quello che Amazon promette.
Aguzzini inconsapevoli o nuovi Kapò dell'era digitale?
Riflessione 6. Dichiarazione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini durante un presidio dei lavoratori a Milano.
“Quando fanno acquisti su Amazon, gli italiani dovrebbero chiedersi anche che filiera ci sia nella consegna dei pacchi. Molto spesso i cittadini non ragionano su come dietro ai pacchi che acquistano ci siano delle persone e non si pongono il tema di come vivano queste persone. Anche i cittadini devono porsi il problema di ragionare sulla qualità del lavoro".
Mai riuscito a rispondere compiutamente alle uniche importanti domande della vita: “quanto costa?”, “quanto ci guadagno?”. Quindi “so e non so perché lo faccio …” ma lo devo fare perché sono curioso. Assecondami.