Guardando DuBois e l'effetto che fa
Guardando le opere di Gérard DuBois non si può non pensare a Magritte, Rockwell, Balthus, De Chirico.
L’idea spiazzante, surreale e uno stile grafico solo apparentemente “retrò” rendono le illustrazioni caratterizzate da una “classicità” originale e riconoscibile. Pittore illustratore e artista, nato in Francia nel 1968, dopo gli studi di graphic design a Parigi, si è trasferito a Montreal in Canada, dove vive e lavora.
Le sue opere sono apparse in numerose pubblicazioni tra cui il Time, Le Monde, il Wall Street Journal, Rolling Stone, St. Martin Press e The New York Times.
Ha illustrato anche molti libri e copertine, riprendendo in alcuni casi lo stile grafico delle ottocentesche Images d’Épinal. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi tra cui il NCTE Orbis Pictus Award del 2012 e la menzione speciale nella sezione fiction al Bologna Ragazzi Award 2016 con l’albo "Enfantillages" pubblicato dalla casa editrice francese Editions du Rouergue. Nel catalogo di orecchio acerbo: "La collezione di Joey" di Candace Fleming (2019), "La volpe senza il corvo" di Pascale Petit (2018), "Al di là della foresta" di Nadine Robert (2017) e "Facciamo che" di André Marois (2016).