‘Merda d’Artista. Contenuto netto gr.30. Conservata al naturale’. €120.000
Piero Manzoni produsse, nel 1961, 90 scatolette di 30 grammi, che vendette a peso, moltiplicando i grammi per il valore dell'oro. Oggi una scatoletta vale attorno ai 120mila euro, il costo di un piccolo appartamento.
La curiosità sul contenuto implicherebbe la distruzione dell'oggetto e il suo annullamento di valore. Una scelta voluta da Manzoni per moltiplicare i campi concettuali.
Una specie di bomba a mano post-dadaista, che consente all'opera seriale un costante e notevole processo di rivalutazione economica.
Era l'epoca, in cui il mercato alimentare, proponeva il bisogno di carne in scatola, ma qui è il ribaltamento della natura del contenuto, poi lanciato nelle gallerie come opera d’arte.
‘Merda d’Artista. Contenuto netto gr.30. Conservata al naturale’.
Già me lo immagino l'artista, giorno dopo giorno nel suo lavoro creativo di produzione e realizzazione e mi chiedo anche se le dichiarazioni in etichetta indicanti il contenuto, potrebbero non corrispondere alla natura della materia inscatolata.
Di questi tempi sarebbe un guaio dover togliere dal commercio per non conformità il prodotto, rimborsarlo, e infine sostituirlo, un danno economico immane.
Eppure nel dicembre 2016 una delle 90 ( scatoletta di latta, del diametro di 6,5 centimetri e 4,5 d’altezza ) è stata battuta per 275 mila euro. Si tratta del record mondiale d’asta.
Il suo lavoro ampiamente visto come una critica della produzione di massa e del consumismo che ha cambiato la società italiana, è diventato un'icona della globalizzazione.