Cancelliera e bicicletta, per i tedeschi contro il virus è la miglior ricetta

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La pandemia in giro per il mondo/Il Coronavirus, visto dal Brandeburgo

La Germania riapre, anche se con grande cautela, chiese, musei e parchi giochi. Sarà consentito di nuovo portare i bambini nei parchi giochi, anche se i Comuni dovranno garantire adeguate misure di sicurezza. Markus Soeder, primo ministro della Baviera e presidente della Conferenza dei governatori, ha definito la cancelliera Angela Merkel "la voce della ragione, sul piano internazionale".  Leggiamo su questo articolo di Annette Hrause-Thiel, berlinese, come vivono col Coronavirus gli abitanti della Capitale lontana  dalla Baviera e quindi dalla paura di essere contagiati dalla pandemia italiana. 

di Annette Krause-Thiel

Nelle immagini dall'Italia vedo un Paese che non avevo mai visto prima. Una Venezia svuotata dalla moltitudine dei turisti, che risalta agli occhi con tutto il suo splendore archiettonico, la sua storica bellezza. Il canale della Giudecca finalmente senza le grandi navi all'orizzonte, le onde dei mille e uno motoscavi che lo percorrevano in ogni ora del giorno e della notte. 

Le acque tranquille fanno venire in mente i quadri del Canaletto esposti nel Palazzo Ducale. A Berlino dove risiedo quelle immagini, in questi giorni di pandemia, diventano ancora più emozionanti.

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Coltivazioni di asparagi nel Bandeburgo pietanza preferita dai tedeschi come racconta l'autrice (foto sotto) dell'articolo

Annette Karuse Thiel   CopiaNel porto turistico di Genova, un filmato di Youtube mi mostra i delfini danzare, il commento ricorda che l'evento può definirsi storico perchè questo ritorno non sarebbe stato possibile con l'intenso traffico acqueo che c'era prima.
Naturalmente con il mio italiano di lungo corso ho capito fin nelle sfumature dalle risposte di alcune persone intervistate che di là della gioia del ritorno dei delfini, c'è una grande apprensione per quello che è accaduto, accade e potrebbe accadere con questa pandemia della quale non si riesce ad intravvedere ancora la conclusione.  

E' una preoccupazione condivisa anche da noi berlinesi, sempre presente anche quando siamo nella foresta Grunewald di Berlino, lo spazio verde più grande della capitale aperto al pubblico da sempre. Prima che scoppiasse l'epidemia non ci andava quasi nessuno, da quando non siamo più "completamente liberi" di spostarci a causa del Covid-19,  la gente va al Grunewald a fare dello sport, delle passeggiate.  Nei giorni di buon tempo si vede nella foresta una sorta di invasione bararica fatta di gente che passeggia o corre in  bici.. Per fortuna i cinghiali che, durante la nostra forzata assenza per il coronavirus, si erano rimpadroniti della foresta, sono ritornati da dove erano venuti, così noi berlinesi ci siamo riappropriati dello spazio verde fatto di alberi di conifere e betulacee. 

Beninteso, anche nella foresta di Grunewald rispettiamo le distanze, un metro e mezzo due metri tra una persona e l'altra, non abbiamo l'obbligo della mascherina, ma per prudenza anche le coppie si muovono separate.
Rispettiamo le regole anche perchè siamo terrorizzati dall'idea che un decreto governativo ci imponga di restare chiusi in casa, come succede in Italia.
Mi sono commossa alla vista del tricolore che pende dalle tante finestre di Roma, Milano, Venezia e chissà in quali altre città che la televisione non ha mostrato, con la gente dietro i vetri delle finestre, persino un giovane che sul balcone con la tromba suonava il vostro inno nazionale. Immagini da film di Fellini. 
 
Anche noi abbiamo paura del contagio, il coronavirus produce effetti terrorizzanti da noi come nel resto del mondo.
Abbiamo visto cosa è successo in Italia, il numero elevato dei ricoveri, dei morti, pertanto seguiamo alla lettera le raccomandazioni della cancelliera Merkel che in ogni occasione, ci ricorda che la situazione è grave e che bisogna affrontarla con serietà, in sintonia con le disposizioni dettate in ogni circostanza dalle autorità. Noi siamo ubbidienti, nessuno si sogna di fare il furbetto, di trasgredire, anche perchè da noi per chi trasgredisce la punizione è immediata ed è difficile da dimenticare.
  
La Germania ha avuto meno danni delle altre nazioni infettate? Mi pare che sia una realtà accettata a livello europeo.
Infatti i nostri numeri dei decessi e dei ricoverati sono inferiori a quelli di Francia, Spagna e a quelli dell'Italia, tant'è che abbiamo potuto ricoverare nei nostri ospedali un discreto di italiani ammalati di Coronavirus.
Ma, ripeto, non è che siamo i primi della classe. Il successo, anche se non è la parola più adatta per commentare questa realtà di dolore, è dovuto alla nostra formazione, o per essere più precisi alla educazione che ci viene impartita fin dalla tenera età: l'obbedienza.
  
E' un pregio, un difetto? Non sta a noi tedeschi giudicare, posso soltanto dire che spesso funziona, ma non posso ignorare che ha prodotto tragedie immense.
Tuttavia è questa realtà che l'ha tenuta unita per tutto il periodo nel quale di Germania ce n'erano due e Berlino era divisa dal Muro.
Inoltre, molti si sono chiesti perchè in Germania di Coronavirus muoiono meno vecchi che in Italia. Per la semplice ragione che gli anziani vivono per conto loro, non dividono l'abitazione con i figli, non c'è quella frequentazione come mi sono abituata a constatare in Italia.
  
Nel Brandeburgo e nel Mecklenburg-Vorpimmern, due regioni vicino a Berlino che conosco benissimo, la gente non si allontana da casa, in questi tempi di coronavirus non si chiacchiera d'abitudine con il vicino nemmeno affanciandosi sul recinto del proprio giardino, anzi, non ci si gode nemmeno il proprio giardino fiorito nel timore dell'aria contagiata.
Nel Brandeburgo le città, i paesi sono vuoti, deserti, non si vede anima viva.
Naturalmente non hanno le dimensioni di Berlino, la desertificazione è più evidente anche perchè la gente si limita ad aprire la finestra e rinchiuderla soltanto per il tempo necessario, nel timore di ritrovarsi il virus in casa. La paura produce anche questi effetti
 
In provincia i tedeschi rispettono ancora di più le regole per prevenire il contagio. Le raccomandazioni della Cancelliera sono applicate in maniera restrittiva, non per timore delle sanzioni, ma per istinto, con l'orgoglio di chi così facendo si sente un difensore della comunità.
Ci distanziamo persino con le siepi per timore del contagio, ma lottiamo tutti insieme per tenerlo lontano. Noi tedeschi siamo fatti così.
  
Pertanto non ci innervosiamo se c'è davanti alla gelateria un coda di mezzo chilometro di persone disciplinalmente distanti due metri una dall'altra. Ci mettiamo in fila e tutto finisce lì.
Con mio sommo piacere guardando la televisione ho constatato che da quando è divampata la pandemia anche in Italia la gente si comporta allo stesso modo. Come dire, la paura ci rende tutti disciplinati. Sicuramente soffrite come noi la chiusura dei ristoranti benché si possa ordinare il pranzo e farceso portare a casa come succede anche in Italia.
Del resto che cosa sarebbe un buon tedesco se non mangiasse gli asparagi bianchi nel mese di aprile? Un infelice. Pertanto ce li facciamo mandare a casa incartati nella stagnola. Ma diciamocelo francamente, mangiarli in ristorante e tutta un'altra cosa. 
 
Tra poco step by step anche da noi si dovrebbe ritornare alla normalità, per fortuna non siamo stati costretti alla rigida clausura come accade da voi.
La cosa più importante da noi è rispettare la distanza sociale in qualunque circostanza.
Così durante la settimana quando il meteo segna sole prendo la bicicletta e giro per il Brandeburgo. Mi sembra un sogno, perchè di professione sono avvocata e notaia, in Germania contrariamente all'Italia una persona  può esercitare entrambe le professioni, e di norma la bicicletta la posso usare per diletto a partire dal venerdì pomeriggio o dal sabato mattina.
Tutti i giorni e per tutto il tempo che voglio lo posso fare soltanto quando sono a Rimini in vacanza.
Ma per andare a Venezia di solito prendo il treno, perchè c'erano sempre dei problemi per trovare il posto macchina nel garage di Piazzale Roma.
Però piuttosto del deserto è meglio che da voi come da noi si ritorni a convivere anche con questi piccoli problemi di ogni giorno a cui siamo abituati. Che ne dite?

germany brandenburg brandenburg map

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Annette Krause-Thiel
Avvocato a Berlino, è socia fondatrice e vicepresidente del Centro Studi Berlin89 A.P.S.
Sono una testimone dell’epoca del Muro. Sono cresciuta a Berlino-Ovest - vale a dire nella zona “libera” dove sono andata all’asilo, a scuola e dove ho studiato giurisprudenza alla Freie Universität.
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