Dresda, è «Emergenza nazista»
«Es gibt einen Nazi-Notfall». I tedeschi al significato delle parole e delle frasi ci credono, per natura sono attenti e non superficiali, ma intransigenti su quel che si dice a voce alta, anche in Sassonia.
Ne è l'esempio la rovente seduta del consiglio comunale a Dresda quando Max Aschenbach, consigliere dello Die Partei più conosciuto come Spasspartei (il partito dello spasso), ha presentato una mozione in cui appariva la frase «emergenza nazista».
Questo concetto è stato contestato dai rappresentanti della CDU, dai liberali e dai Frei Wähler (liberi elettori), secondo l'interpretazione che parlare di «emergenza nazista» ricalca lo stesso linguaggio dei nazionalsocialisti e «porta acqua al mulino di chi vuol dare lezioni a Dresda».
Il borgomastro di Dresda, Dirk Hilbert (Fdp), è ora incaricato di elaborare un programma di misure e iniziative concrete per i prossimi cinque anni.
Perché è scritto nel documento d'incarico «emergono strutture e azioni antidemocratiche, antipluraliste, xenofobe e di estrema destra sempre più forti e anche violente».
Diventa quindi necessario un rafforzamento della cultura democratica, una maggior difesa dei gruppi e dei singoli oggetto delle violenze, un impegno più forte contro le cause della recrudescenza neonazista.
Che a Dresda è nata Pegida, il movimento anti-islamico e anti-immigrazione.
Che nel 2025 sarà «capitale della cultura europea».