Largo ai turchi sotto l'ombrello NATO

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Ci sono in questo momento, soldati italiani a presidio del confine turco sul fronte sud orientale. Quello siriano o meglio, curdo. E fino ad ora (per ora), ci è dato di sapere, ci è costato solo denaro, dal luglio 2019 intorno ai 15 milioni di euro. 

curdi soldati italiani

 I nostri militari (foto sopra) sono in compagnia di quelli spagnoli e ci resteranno fino a dicembre, rischiando di trovarsi in mezzo ad una guerra se la Siria di Assad, come dichiara essere decisa e pronta, andasse in soccorso ai curdi e attaccasse i turchi. E i nostri soldati avrebbero l’obbligo di difendere i turchi.

Perchè è una missione NATO, richiesta e sollecitata dai turchi perché l’Alleanza mandasse soldati al confine siriano a difesa dello spazio aereo turco.

Si chiama Operazione Active Fence. L’Italia schiera un contingente di centotrenta uomini, una batteria di missili terra aria Aster SAMP/T e alcuni veicoli logistici proprio al confine tra la Turchia e la Siria. 
 
La Turchia è uno Stato Nato che si sentiva minacciato dalla Siria.
È un dovere dei membri dell’Alleanza Atlantica, tra cui l'Italia, difendere un alleato che chiede aiuto e si ritiene in pericolo. E cosi, da qualche tempo, i paesi Nato si alternano al confine siriano.

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha convocato l’ambasciatore turco alla Farnesina per condannare l’iniziativa militare della Turchia in Siria,  che considera inaccettabile. Posizione nella forma ineccepibile, anche e soprattutto perché può contare sui funzionari del nostro servizio estero che sono professionisti abilissimi nell'evitare imbarazzi, e pertanto il leader grillino può meglio glissare sugli approfondimenti delle questioni in gioco, ed è questa l'unica sua nota di merito.

Il 15 ottobre il Ministro riferirà in Parlamento, quello che ha votato nel luglio 2019 - tutti i partiti tranne i deputati a sinistra del PD e con il voto favorevole anche del movimento Cinque stelle di Di Maio.

 

L'operazione di Recep Tayyip Erdogan

Parte l’offensiva di terra nel Nord della Siria. Dopo i bombardamenti aerei, che hanno causato la morte di diversi civili, l’esercito è entrato nell’area a Est dell’Eufrate. Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha detto di voler creare una “zona sicura”.

 

Il presidente turco ha giurato di voler “preservare l’integrità territoriale della Siria e liberare le comunità locali dai terroristi”.

Il governo turco intende inviare due milioni di rifugiati siriani nella cosiddetta “safe zone”.

Proprio così un cuscinetto di scappati dalla Siria tra Turchia e Siria, previo aniettamento dei Curdi.

 

Bella mossa

L'operazione militare sembra non sia piaciuta a nessuno, ma con sfumature diverse. La reazione più mite viene proprio dalla NATO.

Il Segretario Generale Jens Stoltenberg, in conferenza stampa da Roma con il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, ha detto che la Turchia ha “legittime preoccupazioni di sicurezza” e che la NATO, di cui la Turchia fa parte, era stata informata dell’attacco contro i combattenti curdi.

“Conto sul fatto che la Turchia agirà con moderazione e si assicurerà che ogni azione nel Nord della Siria è proporzionata e misurata”,

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Mai riuscito a rispondere compiutamente alle uniche importanti domande della vita: “quanto costa?”, “quanto ci guadagno?”. Quindi “so e non so perché lo faccio …” ma lo devo fare perché sono curioso. Assecondami.

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