#simpatichecanaglie #rottamatoriseriali

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   Mohammed bin Salman bin Abdulaziz al Saud   

Nome che si scrive in arabo محمد بن سلمان بن عبد العزيز آل سعود. , nel 2030 avrà 45 anni, e se il suo sogno "Vision 2030" avrà avuto buon esito, tra le altre cose mitigando l'integralismo wahhabita potrà allora disvelare il suo secondo sogno "quello nel cassetto" ...

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Mohammed_bin_Salman #simpatichecanaglie #rottamatoriseriali

Un nuovo grande passo verso la liberazione e che segue: al permesso di guidare l'automobile e a quello di andare da sole allo stadio, la così detta "curva dell'amica". 

Vedremo presto come Mohammed bin Salman risolverà i casi di tutte le donne saudite che hanno continuato a vivere con i loro ex mariti non sapendo che questi avevano chiesto ed ottenuto il divorzio. Ma non ci è dato di sapere se tutte le donne sposate possiedono un cellulare, sul quale viene inviata la certificazione dell'avvenuto divorzio, via SMS.
 
Sembrerà strano ma la misura, arriva proprio nel bel mezzo delle polemiche sull'opportunità di disputare la partita di Supercoppa Juventus-Milan del 16 gennaio a Gedda, e rientra nel processo di riforme avviato dal principe ereditario Mohammed bin Salman
È forse un' altra promessa esaudita da Mohammed bin Salman e so per certo che presto anche le donne potranno sposarsi e chiedere il passaporto, anche senza il permesso del loro «guardiano».
 
Intanto cominciano ad apparire anche sale e multisale cinematografiche, in riapertura a partire dal 2018 dopo un proibizionismo che durava da 36 anni, quando il figlio di re Salman e nipote del fondatore Abdulaziz non era neppure nato.

Naturalmente l'interesse ad approfondire i contenuti  non ha certamente solleticato gli interessi romano-italiani, anzi sembrerebbe che nemmeno il Ministero degli Esteri se lo sia filato.

Anche perchè per l'occidente democratico è stata più interessante la presentazione offerta dal principe.

 

  Dicerie, solo dicerie se non calunnie.

Vale la pena aggiungere che la critica in alcuni casi è stata impietosa. “L'obiettivo degli arresti è combattere la corruzione”, ma al solito alcuni osservatori/caluniatori raccontano come falsa sia questa dichiarazione e l'azione come repressione e parte del consolidamento del potere da parte del giovane principe ereditario, Mohammed bin Salman.

- La guerra lampo di MbS ha qualche parentela con il metodo applicato in passato da Vladimir Putin: uso della leva giudiziaria per togliere le imprese strategiche dal controllo degli oligarchi e riportarle nelle mani dello Stato.
- Qualcosa di simile sta accadendo nella Cina di Xi Jinping dove i miliardari comunisti come Wang Jianlin del gruppo Wanda Dahlian sono segnalati in gravi difficoltà per la campagna anti sprechi varata dal Partito.

 

MbS, fino ad ora, si è detto molto soddisfatto dei negoziati anticorruzione.
In un’intervista al New York Times, il figlio di re Salman ha fornito alcune statistiche:

il 95 per cento ha ammesso le colpe,
il 4 per cento pare deciso ad affrontare il processo e,
l’1 per cento degli arrestati ha dimostrato la sua innocenza.

Ricordiamo che al Ritz i fermati sono stati poco più di duecento. Fatti due conti.

 Nel frattempo, MbS, assimilitati i modelli occidentali, negli svogliati periodi universitari, si era portato avanti.

Fatti quattro conti capisce che è molto conveniente investire:

1 - in uno yacht di 135 metri da un imprenditore russo nel 2015 (500 milioni di dollari).
2 - in un terreno di 620 acri nella Condé-sur-Vesgre, Le Rouvray, a poco meno di un'ora da Parigi.
3 - nel "Salvator Mundi" di Leonardo da Vinci (450 milioni).
4 - nello "Chateau Louis XIV" (275 milioni di euro).

E come sopra raccontato ha infine trasformato il Ritz-Carlton di Riad, che è considerato adesso la prigione più lussuosa al mondo.

Acquisti che procedono di pari passo con l'evoluzione politica dell'Arabia Saudita verso un nuovo rinascimento voluta dal principe bin Salman. 
Ammettiamolo è un leader fuori e dentro i confini, perchè tra l'altro ha ottenuto l'appoggio dei suoi sudditi grazie al freno messo alla polizia religiosa, molto attiva nel paese, concedendo alle donne la possibilità di guidare e riaprendo i cinema. 
 
E poi a dirla tutta, sia l'acquisto del castello, che dello yacht e del dipinto di Leonardo, non sono poi direttamente riconducibili al principe ereditario.
Il principe bin Salman presenta, due facce: quella buona da mettere in mostra all'interno del suo paese, l'altra, che agisce nell'ombra per mettere a segno colpi multimilionari con l'intento di aumentare a dismisura il già ricco patrimonio reale.
 
 

Salmān bin Ḥamad Āl Khalīfa

Nome che si scrive in arabo سلمان بن حمد آل خليفة. , nel 2030 avrà 61 anni,

 

Prince-Salman-bin-Hamad-bin-Isa-Al-Khalifa #simpatichecanaglie #rottamatoriseriali

Matteo Renzi

Nome che si scrive in arabo ماتيو رينزي, nel 2030 avrà 55 anni e se la sua ossessione per La Politica declinata al "Pluralis maiestatis", avrà avuto gli esiti attesi potrà finalmente vantare oltre ad una perfetta pronuncia inglese, di aver smontato più d'una convinzione, compresa quella dell'amicizia.

La cronaca giornalistica e quella politica hanno proposto e propongono una lettura vasta, ricca di contrasti, delle azioni e dei pensieri della sua più che ventennale carriera politica e professionale dalle tante sfaccettature, anche e spesso ricordando con impertinenza il suo esser "figlio d'arte".

san_Matteo_Renzi #simpatichecanaglie #rottamatoriseriali

Da qui credo l'attitudine all'autostima e al Pluralis maiestatis che arrichisce spesso le sue esternazioni.

#simpatichecanaglie

 

Merita un non fuggevole pensiero l'associazione tra il rinascimento italiano e il “nuovo Rinascimento in corso nell'Arabia Saudita, congeniata in una intervista all’amico principe saudita.

In attesa che Mohammed bin Salman apra le porte di AlUla ai viaggiatori (una meta certamente dedicata al turismo high end) è in offerta un volume, voluto con spirito mecenatesco dalla Royal Commission of AlUla, edito da Assouline. 

Pare essere la miglior maniera di prepararsi a un viaggio indimenticabile.

 
In due versioni, d’imbarazzante pregio, rispettivamente da 820 e da 11 mila euro.
Il fotografo è Robert Polidori (il ritrattista di Versailles) e le illustrazioni di Ignasi Monreal, acclamato per la campagna Gucci del 2018.

Se ti hanno #dimenticato, #ritieniti fortunato

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Mai riuscito a rispondere compiutamente alle uniche importanti domande della vita: “quanto costa?”, “quanto ci guadagno?”. Quindi “so e non so perché lo faccio …” ma lo devo fare perché sono curioso. Assecondami.

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