Ci facciamo un pizza? Sì? Ok, andiamo a Berlino
Sulle tavole tedesche la pasta scotta e appiccicosa fuori dai confini italiani appartiene a un’epoca, o a un’era geologica, pre-globalizzazione.
Pizza a Berlino? Certamente, non è un paradosso né “pizza = Berlino” equivale a un ossimoro.
Il tempo dell’immaginario culinario tedesco si perde in taluni film dei primi anni Ottanta, come quello in cui Pasquale Amitrano (Carlo Verdone), prima di lasciare la Germania per esercitare il suo diritto di voto in Italia, dalla compagna inequivocabilmente teutonica riceve una sostanziosa colazione a base di würstel e crauti.
Oggi a Berlino è possibile far colazione, pranzare e cenare scegliendo tra i piatti di tutto il mondo.
Culinariamente parlando, nella capitale tedesca si salta dai menu vietnamiti ai coreani, dal cibo cinese a quello giapponese (solo per menzionare gli asiatici più noti), dagli hamburger statunitensi alle enchiladas messicane, dalle cucine dei paesi africani a quelle dei luoghi mediorientali, etc. Ed è facile reperire tutta la cucina europea e (udite, udite) anche quella italiana.
La pasta scotta e appiccicosa fuori dai confini italiani appartiene a un’epoca, o a un’era geologica, pre-globalizzazione. L’idea del tedesco che trangugia solo salsicciotti annaffiati di senape a merenda è anacronistica. Un cattivo piatto di pasta o una brutta pizza è possibile vederseli servire sotto il naso tanto in Germania quanto in Italia. Passeggiando per le vie del centro delle nostre belle città, chi non ha mai provato, almeno una volta, un brivido nel vedere pizzacce servite, a metà pomeriggio, da ristoratori senza scrupoli a ignari vacanzieri stranieri?
La cucina più buona e famosa del mondo, ossia quella italiana, esiste anche oltr’alpe. Non che la Germania non abbia i suoi piatti forti, però la cucina, come si sa, è legata a usi e costumi che spesso sprofondano nel mito e, altresì, a ciò che il territorio offre e che il clima permette. Per queste ultime ragioni, il cibo soddisfa anche necessità oltre che gusti e palati, diversificandosi.
Ciò detto, avete mai varcato la soglia di un panificio berlinese? Questi non hanno nulla da invidiare ai forni italiani. Generose varietà di pane e, più in generale, prodotti da forno accolgono festosamente la clientela. E cosa offrono che deve essere assolutamente assaggiato? Tra i pani prediletti il Kartoffelbrot, con farina di patate, è molto apprezzato. Buonissima la torta Streuselkuchen, simile all’italianissima Sbrisolona, pertanto ricoperta di briciole croccanti ma con un cuore soffice. Godurioso è lo Streuseltaler, una sorta di biscotto (anche questo ricoperto con briciole croccanti). Beh, a pensarci bene Natale si avvicina e i Spekulatius, tipici biscotti della festa con cannella e zenzero, sono senz’altro da gustare e preferire.
Fuori dai panifici, a Berlino il cultore dello street food non può perdersi le salsicce aromatizzate di Norimberga, vendute per strada tra due buone metà di pane. E si potrebbe proseguire con gli Spätzle (un tipo di gnocco all’uovo), gli Frikadellen (polpette di carne particolarmente versatili, da mangiare anche crude), il Leberkäse (nonostante käse significhi formaggio, trattasi di un salume lontanamente simile alla nostra mortadella) o il Prosciutto della Foresta Nera (affumicato rigorosamente con legna locale).
E se una sera, a Berlino, vien voglia di pizza? Presto fatto, tutti a “Il Casolare”, nel quartiere Kreuzberg (distretto di Friedrichshain-Kreuzberg). Prossimo al canale Landwehrkanal, davanti alle porte di questa pizzeria si trova spesso un po’ di calca in attesa di un tavolo, ma sicuramente stare in coda ne vale la pena. Tra gli arredi stile trattoria/osteria, la tovaglia a quadretti bianchi e rossi accoglie delle ottime pizze che fanno da richiamo per giovani e meno giovani (buona anche la pasta col ragù). Si giunge a piedi, dalla fermata di Kottbusser tor. Il Casolare è punto di ritrovo per gli abitanti del quartiere e degli italiani che vivono a Berlino, anche solo per bere un espresso e fare due chiacchiere tra amici.
Non distante dall’Admiralbrücke, il ponte che nelle belle serate d’estate vede tanti giovani sorseggiare birra con la chitarra in mano, e dopo giorni e giorni di Currywurst (salsicciotti scuri che vengono prima bolliti e poi cosparsi con una succulenta e speziata salsa al pomodoro e ketchup, infine spolverizzati con esuberante curry giallo), lo straniero prende una pausa dal cibo germanico e, se si è italiani, una buona pizza non guasta, anzi ci vuole proprio!
Solo la cucina di mamma è la più buona del mondo ma, lontano dal focolaio domestico e dalla gonnella della propria genitrice, se non avete di meglio da fare... fatevi una pizza a Berlino.