Leonardo da Vinci come ha amato Milano e come Milano lo ama

Quello tra Leonardo e Milano è un matrimonio di antica, antichissima data. Da allora Milano è cambiata per sempre, è ricordata come il luogo nel quale sono visibili le tracce migliori in assoluto del passaggio del Maestro, considerato patrimonio dell'umanità.

Con Milano e Leonardo 500 il capoluogo lombardo vuole adempiere a un suo preciso dovere. Milano ha accolto Leonardo e ha permesso alla sua immaginazione di dimostrare il meglio delle sue straordinarie possibilità. Pertanto una strabiliante e complessa macchina organizzativa adesso si è messa in moto per onorare il mezzo millennio dalla sua scomparsa. Una lista di appuntamenti lunga nove mesi, da maggio 2019 a gennaio 2020 e un avvenimento culmine: la riapertura (15 maggio) al pubblico della Sala delle Asse, con tutta una serie di iniziative collegate e che avranno luogo nella superba cornice del Castello Sforzesco.

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Che Leonardo sia tra i massimi geni più apprezzati e noti al mondo è cosa risaputa e riempie d’orgoglio gli italiani, gli europei. Sì, gli europei. Perché Leonardo ha valicato le Alpi, (si è spento in Francia), ma il suo nome, le sue invenzioni e la sua arte, in breve il suo singolare estro ha rotto la barriera del tempo, i secoli si sono susseguiti e la sua fama è entrata a far parte del mito.

La grandezza di Milano – come detto - è in buona parte il risultato del passaggio di Leonardo. Va a merito del duca Ludovico Sforza, il Moro, che in Leonardo vide quel luccichio del genio non sempre facile da cogliere, anche se facilitato da una fama del personaggio già consolidata. Era il tempo dei grandi signori e dei grandi magnati. Papi, duchi, principi, feudatari, re e imperatori si contendevano le genialità della sparuta schiera di artisti che vagavano per le corti italiane ed europee. Tuttavia tra Milano e Leonardo si era creata una reciprocità alchemica difficilmente riscontrabile negli altri luoghi dove soggiornò.

Leonardo è mito, è storia, è ingegno scientifico-ingegneristico, è una serie di tentativi azzardati e futuristici, è letteratura, è curiosità e persino di gossip. Sì, gossip… pettegolezzo, come quello che lo dipingeva come “scrittore del diavolo” perché usava scrivere da destra verso sinistra, a volte iniziando dall’ultima pagina (invece pare che questa fosse una tattica per non far comprendere le sue invenzioni ai “non iniziati” al suo codice); o che Leonardo fosse un animalista convinto e che non mangiasse nulla che contenesse sangue, quindi un vegetariano (addirittura vegano) incallito. Però la chiacchiera maggiormente diffusa riguarda la sua opera d’arte più celebre, anzi il quadro più famoso del mondo: la Gioconda.
In tanti pensano che la Gioconda sia una tra le tante opere trafugate nel corso delle incursioni napoleoniche e, di conseguenza, portata in Francia. Anche se pare che fu lo stesso Leonardo a portare con sé la Gioconda per consegnarla, a pagamento (quattromila scudi d’oro), al re Francesco I.

Per circa vent’anni Milano (1480-1498) ha dato ospitalità a Leonardo e la città si è nutrita della sua capacità creativa. Nessuna città al mondo ha goduto il favore di una presenza di Leonardo così assidua e così feconda come Milano, il cui territorio è testimone sovrano di questo soggiorno: dal sistema di navigazione dei Navigli lombardi al celeberrimo Cenacolo sito nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, dal Ritratto di Musico all’invenzione grafico-pittorica della Sala delle Asse al Castello Sforzesco.

leonardo11111Un gran numero di location fisicamente accoglierà una moltitudine di appassionati, di curiosi, di fans di Leonardo. Milano è attrezzata a riceverli. Il turismo legato a Leonardo cresce anno dopo anno: nel 2017 ha registrato un incremento del 10,2 per cento rispetto all’anno precedente e il 2018 ha visto un ulteriore aumento del 1° per cento . Quindi Leonardo cultura è anche business, peculiarità questa che rende Milano (capitale della finanza) perfettamente aderente e idonea a rappresentare il genio rinascimentale.

Le celebrazioni leonardesche del Comune di Milano coinvolgeranno anche il cinema, attraverso tre produzioni realizzate da Magnitudo, Rai Cinema e Sky.

Leonardo Cinquecento è un film-documentario diretto da Francesco Invernizzi, già presente nelle sale cinematografiche, in cui storici dell’arte, ingegneri, neuroscienziati e architetti raccontano come le idee e le intuizioni di Leonardo abbiano trovato applicazione pratica grazie agli sviluppi tecnologici subentrati negli ultimi cinquecento anni di storia.

Essere Leonardo da Vinci. Un’inchiesta impossibile uscirà nelle sale dalla fine di aprile 2019 ed è un film tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory. È il racconto dello scoop di due giornalisti, un newyorkese e un milanese, che percorrono i luoghi in cui ha vissuto e operato Leonardo e finiscono per incontrare il Maestro e a farsi concedere, in autentico italiano rinascimentale, un’intervista.

Io, Leonardo è un film diretto da Jesus Garces Lambert e uscirà nel corso del 2019. È un viaggio lontano dagli stereotipi che il protagonista (l’attore Luca Argentero) compie all’interno della mente di Leonardo alla scoperta dell’uomo, l’artista, lo scienziato e l’inventore.

Palazzo Reale, sede che Leonardo frequentò senz’altro durante la sua permanenza milanese, ospiterà tre progetti, il primo dei quali (dal 13 marzo al 14 luglio 2019) porterà alla ribalta oltre venti grandi tele conosciute come Sala del Grechetto e che avranno come filo conduttore la maniera in cui Leonardo è stato in grado di modificare la percezione e la rappresentazione della natura in Lombardia: Il meraviglioso mondo della natura. Gli eventi nella prestigiosa sede di Palazzo Reale proseguiranno, da maggio ad agosto 2019, con un percorso intitolato, Leonardo enciclopedico contemporaneo, popolato da macchine leonardesche che si trasformano in dispositivi narrativi; e con la mostra La Cena di Leonardo per Francesco I: un capolavoro in seta e argento, dal 7 ottobre a 17 novembre 2019, che presenterà per la prima volta dopo il suo restauro la copia del Cenacolo realizzata ad arazzo fra il 1505 e il 1510 su commissione di Luisa di Savoia e di Francesco Duca d’Angouleme (poi re Francesco I).

Il 15 maggio 2019 si svolgerà l’evento centrale del palinsesto Milano e Leonardo 500: la straordinaria riapertura al pubblico della Sala delle Asse, con tutta una serie di iniziative collegate e che si svolgerà al Castello Sforzesco.

Da maggio partirà anche il progetto di Studio Azzurro, dal titolo Leonardo enciclopedico contemporaneo, popolato da macchine leonardesche che si trasformano in dispositivi narrativi; e con la mostra La Cena di Leonardo per Francesco I: un capolavoro in seta e argento, dal 7 ottobre a 17 novembre 2019, che presenterà per la prima volta dopo il suo restauro la copia del Cenacolo realizzata ad arazzo fra il 1505 e il 1510 su commissione di Luisa di Savoia e di Francesco Duca d’Angouleme (poi re Francesco I).

Leggi anche: E' a Milano il frondoso pergolato di Leonardo  -  Il Leonardo da Vinci cinematografico nella città della Berlinale

 

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Luca Manduca
È nato a Catania nel 1974. Maestro d'arte e grafico pubblicitario, laureato in giurisprudenza, tutor di diritto e economia, conciliatore. Attualmente vive a Milano, collabora col Centro Studi Berlin89 e scrive per la testata giornalistica Berlin'89.
Autore del libro "Una sana ossessione - Tra gli eroi, i luoghi e gli incanti di Chiamami col tuo nome - (Cavinato Editore)
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