L’Italia e lo scherno tedesco

La Suddeutsche Zeitung ha pubblicato quest’articolo “Italien und der deutsche Hohn“di Thomas Steinfeld giornalista di lungo corso e dal gennaio 2014  corrispondente SZ a Venezia. Dell'articolo proponiamo la traduzione in lingua italiana di Giovanni Fosella. Dall’articolo l’Italia ne esce scarnificata vediamo se a torto o a ragione.
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Berlino. Se Conte sbaglia passo provoca lo sconquasso

Conte è il quarto premier che la signora di Berlino incontra, dopo Berlusconi. E tutti hanno commesso errori evitabili. Frau Merkel era pronta a accogliere chiunque a braccia aperte dopo Silvio. Ora la Cancelliera appare isolata, ma sarebbe un errore pensare che sia indebolita. Per Conte alcuni consigli.
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Il reddito di cittadinanza alla tedesca. Funziona

Il reddito di cittadinanza, o quel che gli assomiglia, fa discutere anche a Berlino. L’Hartz IV è l’assegno sociale, che dovrebbe corrispondere al minimo vitale, 409 euro al mese, più l’alloggio e le spese relative.

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In Germania nasce l’Heimat Ministerium. C’è da preoccuparsi?

La gestione del Ministero viene affidata al ministro degli Interni, al bavarese cristiano sociale Horst Seehofer che promette di essere uno sceriffo pronto a difendere l’identità tedesca minacciata dall’invasione dei profughi, propiziata dall’ingenua Angela Merkel, che la Baviera, a suo tempo, voleva denunciare alla Corte Costituzionale per tradimento.

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La libertà a cielo aperto sul Muro della vergogna

L’atmosfera creata dalla East Side Gallery e dello stesso quartiere di Friedrichshain che la ospita è spesso minacciata da vari progetti edilizi che intendono speculare sul prestigio della zona.
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Germania, essere poveri con 1.350 euro al mese

È fissata a 1350 euro mensili la soglia di povertà per chi vive da solo. Per un nucleo familiare di due persone si arriva a 2.015 euro, per una famiglia con un bambino siamo a 2.430 euro. Conclusione: il 54 per cento dei poveri dichiara di vivere  sehr wohl, molto bene, e un altro 40 per cento vive bene. Solo il 6 per cento vive male.
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Germania, l’ossessione del contagio

Da qualche anno a questa parte o forse più, ogni fine settimana in qualche paese o città della Germania compaiono i neonazisti che marciano con i loro tatuagi, con i loro scarponi chiodati, con i loro irritanti striscioni, con le loro bandiere. Ancora sopravvive il ricordo dei semila partecipanti al Neonazi-Festival “Rock für Identität” di due mesi fa a Themar, una cittadina della Turingia.
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Questa è la storia di una di loro. La DB

Al di là del parere degli esperti, si nota nei commenti italiani nel giudicare la Deutsche Bank una bella dose di Schadenfreude, parola tedesca intraducibile, la gioia quando a qualcuno altro va male, soprattutto se a essere bocciato è, a sorpresa, il migliore della classe. Confesso subito un conflitto d’interessi, anzi d’affetti.
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