"È perfettamente legittimo immaginare che, agli occhi di un russo, la proclamazione dell’indipendenza dell’Ucraina non risulti pertanto troppo diversa dall’eventuale dichiarazione di indipendenza della Sicilia per un italiano", scrive il filosofo Giorgio Agamben in quest'articolo che volentieri pubblichiamo.
Il gasdotto Nord Stream è stato sabotato il 26 settembre del 2022 da un commando ucraino. La conferma ufficiale, dopo quasi due anni, è arrivata con il mandato di arresto, spiccato alla vigilia di Ferragosto dalla Procura generale tedesca, contro uno degli esecutori ucraini dell’attacco, nel frattempo rifugiatosi in Polonia (e poi in patria) facendo perdere le proprie tracce. Naturalmente, la Procura generale tedesca non si è espressa su chi abbia dato davvero l’ordine di condurre l’azione, avviata da un Paese contro un suo stesso alleato. Davvero gli Stati Uniti potevano non sapere? Seymour Hersh, giornalista di lungo corso, raccontò sul suo blog come Joe Biden abbia deciso il sabotaggio del Nord Stream, che ha contribuito notevolmente a ridisegnare la mappa energetica non solo della Germania, ma dell’Europa intera.
Volentieri riproponiamo la lettura dell'articolo di Hersh che abbiamo pubblicato l'8 Marzo 2023.
In Venezuela stiamo assistendo al ritorno delle “guarimbas”, con la violenza, gli omicidi e la distruzione che le accompagnano. Non manca il classico accompagnamento mediatico, con il mainstream occidentale che ne canta le lodi nel tentativo di trasformare il terrorismo in pacifismo e il fascismo in una corrente di democrazia un po' vivace.
Gli Stati Uniti hanno a lungo ignorato molti dettami del diritto internazionale, ma il loro disinvolto disprezzo nei confronti della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) è emerso chiaramente la scorsa settimana quando il Congresso americano ha rivolto un caloroso benvenuto al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, appena cinque giorni dopo che l’ICJ aveva notificato a tutti gli stati membri delle Nazioni Unite l’obbligo legale di “non fornire aiuto o assistenza per mantenere la situazione creata dalla presenza illegale di Israele nei territori palestinesi occupati”.
Paul Craig Roberts, l'autore di questo articolo, è un economista e scrittore statunitense. In passato ha ricoperto un incarico di sotto-gabinetto nel governo federale degli Stati Uniti e ha insegnato in diverse università statunitensi. Siccome è un'autorevole oppositore della recente politica estera statunitense lo pubblichiamo volentieri, quale valido esempio di "voce fuori del coro".
L’Europa è un’“aspirazione”, un’“idea” e, soprattutto, un’“identità”. Negli ultimi anni i politici hanno cercato di dare corpo a queste idee. Ad esempio, dal 2019, un commissario è stato incaricato di "promuovere" e inizialmente "proteggere" lo "stile di vita europeo".