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globalizzazione

Sono passati più di trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, da quel giorno di novembre in cui la Germania dell’Est annuncia l’apertura della “frontiera” tra Berlino Est e Ovest.

Gli storici fissano al 1991 la fine della Guerra Fredda, collegandola al fatto che è nel dicembre di quell’anno che l’Unione Sovietica si dissolve e termina così un mondo diviso in due blocchi, nato con la seconda guerra mondiale. Per più di quarant’anni due ideologie ben distinte, quella capitalista e quella comunista

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Come mai Cuba manda le brigadas médicas in aiuto agli altri gratuitamente

La pandemia in giro per il mondo/Il Coronavirus, visto da l'Avana

Nemmeno in un periodo di conclamata pandemia l'America di Trump ha allentato l'embargo. Nonostante le difficoltà l' Avana continua a mandare i suoi medici cubani in mezzo mondo appestato dal Covid-19 tra cui l' Italia.  I medici che compongono la brigada provengono da una istituzione di eccellenza che forma medici provenienti da tutta l’America latina e dall’Africa. L'istituzione nata nel 1999, ha il chiaro obiettivo di formare una classe medica di alto livello nei paesi sottosviluppati ed in via di sviluppo, che sia anche in grado di rispondere alle sfide globali come le catastrofi ambientali e le pandemie.

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«Mi sento colpevole di essere sopravvissuto al Covid-19»

La pandemia in giro per il mondo/Il Coronavirus, visto da New York City

Sono ossessionato dal rimorso, poichè quale cittadino di New York City essendo tra i primi portatori del famigerato virus  temo di aver infettato più di una persona, anzi credo di aver contribuito alla strage dei newyorkesi. Sì è ufficiale, ho il certificato del medico, sono una delle prime persone negli Usa  ad aver  contratto il Covid-19. Quando me l'hanno confermato mi sono sentito come se mi avessero strappato il cuore con  un artiglio invisibile, lo sfortunato vincitore di  una indecifrabile lotteria.

di Daniel Goldstein

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Nella Svezia di Greta Thunberg tra i morti di Covid-19 e un monte di balle

La pandemia in giro per il mondo/Il Coronavirus, visto da Malmö

La Svezia ha sbagliato e a dirlo sono i dati, drammatici, delle vittime. Il record dei decessi da COVID-19 è a dir poco raccapricciante: 43 vittime per 100 mila abitanti. Le autorità svedesi hanno annunciato, nell’ultimo bollettino di mercoledì 3 giugno, la morte di altre 65 persone a causa del coronavirus, portando la cifra provvisoria delle vittime a 4.468. Il bilancio dei contagi si aggira intorno ai 38.500. La colpa dell’elevato tasso di mortalità prodotto dal COVID-19 è da attribuire alle leggerissime misure di restrizione (per la verità quasi nulle) adottate dal governo svedese.

di Laura Menti

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In Italia è casa popolare, sociale in Germania. Non è una differenza soltanto di aggettivi

A guardar bene la questione della casa è davvero culturale, perchè con essa si misura il grado di civiltà di una nazione anche sul come dorme il suo cittadino.

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Sono le Griffe milanesi che de-americanizzano l'Europa

Dopo le ultime "Trumpate" Europa e Usa si separano politicamente, militarmente e anche dal punto di vista culturale. Gli stilisti (chi l'avrebbe mai detto!) per primi.

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