Quanti tedeschi sono contro i coronabond? Quasi tutti

SOSTIAMO DOVE GLI ALTRI TIRANO DRITTO

Vogliono “legare i debiti europei del Coronavirus alle nostre gambe”. Jörg Meuthen, lo dice a chiare lettere quello che pensa e che tanti politici tedeschi pensano, ma non lo dicono. Meuthen è uno dei leader storici di AfD, rappresenta l'anima piu' professorale e liberale di Alternativa per la Germania Alternative für Deutschland abbreviato in AfD il partito in travolgente ascesa, che alle ultime elezioni ha raccolto il 23 per cento dei voti.

Per Meuthen gli eurobonds sarebbero una truffa ai danni del popolo tedesco, quanto basta per ammutolire la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, e far balbettare la coalizione presieduta da Angela Merkel. Poichè tutti sanno di non poter fare delle concessioni ai sud-europei sugli eurobond, altrimenti aprirebbero un'autostrada elettorale alla temutissima AfD.

È un'altra conferma che i Covidbond, così come sono stati pensati (concessi senza condizioni), sicuramente non si faranno mai.

Si è mobilitata al riguardo persino la «Bild Zeitung» (1 milione e 400 mila copie) con un'intera pagina dedicata all’Italia, il «Paese più colpito dal Coronavirus»

 
Una pagina affettuosa, sin dal titolo e dall’incipit: «Siamo con voi», «Piangiamo insieme a voi i vostri morti».
Ma alla fine senza nessun accenno alla solidarietà, Nessun accenno alla necessità che siano i fratelli più ricchi a dover aiutare quelli più sfortunati.
Bensì un trionfo dello stereotipo: «Ciao Italia, ci rivedremo presto, a bere un caffè, o un bicchiere di vino rosso. In vacanza oppure in pizzeria» con una chiosa d'incoraggiamento:«Ce la farete. Perché siete forti».
Più lampante di così? Pertanto definire questi luoghi comuni per noi positivi, come ha fatto qualche commentatore di casa nostra, vuol dire essere in malafede o rimbecilliti.  

La «Bild Zeitung» parla ogni giorno alla pancia dei suoi otto milioni e mezzo di lettori, così come usa fare e non potrebbe fare diversamente Jörg Robert Habeck: che dalla sua pagina di Fb si scatena contro i coronabond e chi li sostiene come il coopresidente del partito dei Verdi Robert Habeck, le cui competenze economiche sono considerate da Meuthen: «di fatto inconsistenti».

Vale la pena di leggere questo post del leader storico di AfD perchè aiuta a capire l'atteggiamento della grandissima parte dei tedeschi verso i paesi del sud Europa, i più colpiti dal Coronavirus. [v.m.]

cc Cosa si dovrebbe pensare di un "verde" (Robert Habeck) che con una certa convinzione raccomanda agli albergatori e ai ristoratori in grave difficoltà a causa del coronavirus di sostituire le caldaie dei loro riscaldamenti spendendo così un sacco di soldi in questi tempi di grande incertezza? (..)

 Ma c'è un'altra decisione molto diversa, e molto più importante per la Germania, che d'altra parte non può essere presa dai singoli, ma che deve essere presa dalla politica, e cioè la questione riguardante la responsabilità condivisa sul debito degli altri paesi europei.

Le forze di sinistra, di cui i "Verdi" da sempre fanno parte, la chiedono da tempo. Non puoi certo aspettarti che noi - contribuenti tedeschi decisamente esausti - alla fine si debba garantire anche per i debiti fatti dagli altri paesi europei.

Se tu ora caro lettore, ti stai chiedendo come sia possibile sostenere sciocchezze simili chiaramente dirette contro gli interessi del nostro paese e quindi anche contro ognuno di noi, allora ti renderai conto: la ragionevelezza non c'entra nulla, ciò ha solo a che fare con l'ideologia della redistribuzione di sinistra e internazionalista.

E questa è esattamente l'ideologia di Robert Habeck, rappresentata perfettamente dai suoi "Verdi" eco-sociali. E ancora una volta viene dimostrato dalla proposta di Habeck di introdurre finalmente nell'UE i cosiddetti "corona-bonds".  

Questa sinistra semplicemente non molla la presa: dato che finora non sono stati capaci di introdurre gli "eurobonds", vale a dire obbligazioni degli stati UE per le quali tutti i contribuenti alla fine saranno responsabili con la loro capacità contributiva, superando la resistenza dei paesi del nord dell'UE più orientati alla stabilità, ora provano a far passare queste stesse obbligazioni attraverso la porta posteriore della crisi acuta causata dal coronavirus.  

Questo punto però non migliora la proposta e dimostra ancora una volta che i cosiddetti "Verdi" sono completamente inadatti quando si tratta di dare una rappresentanza agli interessi della Germania - al contrario, stanno attivamente cercando di danneggiare i nostri interessi: questo partito vuole costringere la Germania ad entrare in una unione fondata sulla responsabilità condivisa sui debiti europei.  

Nonostante tutta l'avversione per questa assurdità Verde, a onor del vero bisogna raccontare le cose come stanno: sfortunatamente, nella realtà dei fatti, già da tempo esiste una unione fondata sulla responsabilità condivisa, che tuttavia non viene presentata apertamente al pubblico come invece sarebbe opportuno fare.

 Questa unione fondata sulle garanzie condivise di fatto riguarda l'euro, cioè la valuta comune di 19 dei 27 paesi dell'UE. I difetti di progettazione di questa valuta comune implicano che, contrariamente alle promesse elettorali fatte all'epoca dalla CDU e dalla CSU, noi tedeschi ormai da tempo siamo responsabili per i debiti degli altri paesi dell'eurozona.  

Ciò è diventato chiaro durante la crisi greca e in seguito nella forma del cosiddetto "meccanismo europeo di stabilità" (MES), e secondo il testo di questo trattato nessuno può dire esattamente quale somma effettivamente noi stiamo garantendo per gli altri paesi.  

Oltre a questa gravosa garanzia, bisogna aggiungere altre due dimensioni:  

in primo luogo, le enormi perdite sui tassi di interesse subite dai risparmiatori tedeschi, dovute esclusivamente al fatto che la BCE sta proteggendo dal fallimento i paesi fortemente indebitati della zona euro.  

Dall'altro lato, invece, il cosiddetto saldo Target II: dietro questo termine tecnocratico ci sono dei crediti nei confronti di altri paesi dell'eurozona derivanti dalla gestione corrente delle attività economiche fra gli attori nei diversi paesi partecipanti - crediti che in caso di emergenza non sarebbero esigibili.  

Alla fine di febbraio, questi crediti ammontavano a 821.562.576.196,62 euro, una somma difficile anche solo da immaginare - non siamo lontani dalla soglia del trilione.  

Quindi siamo chiari: di fatto, nella realtà, l'unione fondata sulla condivisione della responsabilità tanto desiderata da Habeck e dai suoi "Verdi" esiste già da tempo, ma questo partito abbagliato, data la sua profonda incompetenza economica, vorrebbe legare ancora di piu' le mani e i piedi dei tedeschi.  

È giunto il momento per gli elettori tedeschi di punire i "Verdi" ovunque ciò sia possibile. È giunto il momento di rappresentare gli interessi del nostro paese e di non agire contro di loro. È giunto il momento di AfD. 

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