Non saranno i tedeschi a salvare l'Europa
L'ascesa della Cina mostra che al piu' tardi nel 2023 le esportazioni tedesche saranno sempre piu' problematiche, diminuiranno e questo creerà problemi in tutta la zona euro. E dunque "Più forti saranno i singoli stati dell'Europa, più forte sarà l'Europa", scrive Klaus-Rüdiger Mai, storico, scrittore e giornalista tedesco sul Deutschlandfunk Kultur
La Germania sta cambiando. Una frattura profonda si muove nella società, non è quella fra destra e sinistra, ma quella fra globalisti e comunitari. La domanda è se l'idea di stato nazione e di patria debba essere considerata obsoleta e se nel futuro si possano ipotizzare delle strutture sovranazionali sconfinate, oppure no.
Il conservatorismo autosufficiente e politicamente superato richiede un rinnovamento.
Non ci si può più limitare al metodo di usare il vecchio per misurare tutto ciò che è nuovo, ma è necessario inserire nella discussione un'idea della direzione in cui la Germania si dovrà sviluppare.
Rendere la propria cultura sostenibile
Ogni analisi parte da un punto di vista, che sia un'utopia, cioè da un'idea di come l'uomo deve essere - come fanno i Verdi - o dalle persone reali nel loro ambiente di vita e nella loro cultura - come invece fanno i conservatori.
Il conservatorismo progressista non deve smantellare la nostra cultura, ma renderla adatta al futuro. Inizia dal cittadino e difende lo stato nazionale come garante delle libertà civili e della giustizia sociale. Perché lo stato non è un'istituzione morale, ma funzionale.
Il conservatorismo progressista si pone come avvocato del centro politico tra i Verdi ed AfD. Se fallisce, il conflitto tra i Verdi da una parte e AfD dall'altra si radicalizzerà, e il centro diventerà politicamente volatile. Si differenzia da AFD, perché rifiuta ogni esagerazione nazionalista, e contesta l'illiberalismo dei Verdi che trasforma il cittadino in un oggetto di pedagogia.
Non è compito dello stato tedesco salvare il mondo
Secondo il conservatorismo progressista lo stato tedesco agisce secondo due massime: primo, non è compito dello stato tedesco salvare il mondo, l'Europa. È tuttavia fuori discussione che vi debba essere un'assunzione di responsabilità nell'ambito di possibilità molto ben definite. Garantisce la sicurezza interna ed esterna, impone i suoi poteri sovrani, la legge e l'ordine, non trasferisce a terzi i suoi diritti nazionali e adempie ai suoi compiti in materia di infrastrutture, istruzione e assistenza sanitaria.
In secondo luogo, ha una politica economica attiva che elimina gradualmente la dipendenza dalle esportazioni dell'economia tedesca, perché solo in questo modo potrà essere creata una base economica per la vita dei nostri figli, e perché non solo, ma anche l'ascesa della Cina mostra che al piu' tardi nel 2023 le esportazioni saranno sempre piu' problematiche.
I conservatori progressisti sono comunitaristi nel senso di Charles Taylor. Il futuro dell'Europa si decide nella forza delle nazioni europee. Più forti saranno i singoli stati dell'Europa, più forte sarà l'Europa. I conservatori progressisti devono creare le condizioni quadro che renderanno l'Europa ancora una volta il motore della cultura, della scienza e della tecnologia in un mondo che cambia radicalmente.
L'autore di questo saggio è Klaus-Rüdiger May, 56 anni, dr. med. phil., scrittore, storico, in particolare di quella europea. Le sue opere più recenti: "Heard Luther in Germania" e la biografia "Gutenberg. L'uomo che ha cambiato il mondo ". (il ritratto è di picture alliance / dpa / Uwe Zucchi)