Berlino ai tempi della ’ndrangheta e di Cosa nostra.
Era il 1977 quando il settimanale tedesco Der Spiegel metteva in copertina il Paese dei Mafiosi. Quello che non era ben specificato era però che, la Germania era diventata la nazione di maggiore attrazione per i quattrini sporchi di ’ndrangheta e Cosa nostra.
I soldi della droga, dei sequestri di persona dall’Aspromonte e dalla Sicilia finivano nella pancia della locomotiva economica dell’Europa. Non pasta e pistola, ma würstel e mazzette di soldi. È vero, ora come allora non produce il medesimo effetto shock.
Ovvio le mafie disarmate, fatta da mafiosi ben vestiti che si sono fatti uomini di impresa, non sono percepite come un pericolo.
Non creano allarme sociale. Se tutti tremano (ma chi di noi?) per una rivoltella puntata alla tempia, pochissimi tremano davanti alle bustarelle dei boss corruttori.
Le cosche hanno delocalizzato uomini e business tra Berlino, Lipsia, Duisburg, Singen, Erfurt, Monaco, Stoccarda, Costanza, Ravensburg, Colonia.
Il mappamondo della colonizzazione mafiosa italiana interessa paesi di tutti i continenti.
Germania, Svizzera, Olanda, Spagna, Portogallo, Malta, Francia, Romania, Lussemburgo, Belgio, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Argentina, Colombia, Brasile, Venezuela, Perù, Australia.
I criminali che investono nella florida economia tedesca rischiano pochissimo è meglio e più reditizzio di qualunque paradiso fiscale . In germania ad esempio non esiste il reato di associazione mafiosa. E allora quale giudice a Berlino si sognerebbe di sequestrare capitali e aziende in nome di una legge antimafia inesistente. Un rifugio sicuro, insomma.
Se i nostri investigatori, conoscono vita, morte e miracoli dei padrini in terra straniera, gli investigatori dei paesi colonizzati non sanno o non sono interessati a cogliere i segnali della loro presenza. La mafia dei colletti bianchi non terrorizza per statuto.
Le cosche più lungimiranti hanno esportato il metodo mafioso applicato all’economia e alla finanza fuori dai confini nazionali.
Com'è che a Bruxelles nell’istituire la procura europea si sia tralasciato di inserire tra i compiti di questo ufficio le indagini sulle mafie? Compito rimasto di competenza esclusiva delle autorità locali. Le frontiere europee sono invalicabili per la giustizia?
Le mafie per investire i soldi sporchi fuori dall’Italia impiegano meno di due giorni, i magistrati per indagare su quell’investimento sospetto, se non intralciate, possono impiegarci due anni, rogatorie a parte.