Allegria, la Germania insegue l’Italia: vaccini obbligatori
Berlino - Fa un certo effetto sentire gridare sotto la Porta di Brandeburgo “Li-ber-tà, Li-ber-tà”, da decine e decine di genitori tedeschi, a dir poco terrorizzati dalla minaccia di una legge sulle vaccinazioni obbligatorie del tutta simile a quella in vigore in Italia.
“Noi siamo venuti fin qua per partecipare a questa grande manifestazione delle famiglie, perché vogliamo dare loro una mano sulla base della nostra esperienza, poiché anche per loro si annuncia una strada tutta in salita”, spiega Francesca Senettin, insegnante di Verona, e personaggio di spicco del movimento "Aggregazione Veneta" che si batte per l'affermazione dei diritti umani.
L’ ansia dei genitori tedeschi è in crescendo da quando il ministro della Salute Jens Spahn ha avanzato - mercoledì 17 luglio - un disegno di legge che impone la vaccinazione obbligatoria contro il morbillo. Se approvato renderebbe obbligatorie le vaccinazioni ai bambini che frequentano la scuola, materne e asili. I genitori, così come il personale scolastico, dovranno esibire le prove dell’avvenuta vaccinazione. Anche i rifugiati all’interno delle comunità che li ospitano dovranno essere protetti. Ai genitori renitenti, il ministero infliggerà una bella multa da 2.500 euro.
Sarà dunque, come in Italia, il direttore del nido o della scuola materna, cioè dei “Kita” - l’abbreviazione usata per indicare gli apprezzati Kindertagesstätte tedeschi – a denunciare alle autorità sanitarie i genitori che sfuggono all’obbligo di Beratung, cioè di consultare un medico in ordine alle vaccinazioni, che restano - al momento - soltanto “consigliate”.
Infatti, fino all’altro ieri il governo aveva cercato di non prendere posizione sulla obbligatorietà, perché la Costituzione tedesca difende il diritto del singolo di decidere sulla propria salute. Non vuoi farti operare anche se i medici pensano che rischi di morire? Sono problemi tuoi. Per i bambini è diverso: possono i genitori mettere in pericolo la loro vita? La libertà delle famiglie in questo campo si carica ora di un altro obbligo: la legge impone di mandare i figli a scuola, ma per essere ammessi all'asilo o alle elementari bisogna essere vaccinati anche contro il morbillo.
“Il fatto è che si comincia da uno e poi se ne rendono obbligatori dieci, come è accaduto in Italia che non ha rispettato la Costituzione perché", spiega Francesca Senettin, "la maggior parte degli Stati membri europei -Italia inclusa - ha firmato la Convenzione di Oviedo che sancisce l'inviolabilità dell'individuo. ”, conclude la professoressa Senettin.
Eppure, non vanno molto per il sottile i pediatri tedeschi, il presidente dei quali Thomas Fischbach l’altro giorno ha dichiarato: “Senza vaccini niente Kita, niente scuola, niente educazione”. Incoraggiando, in altre parole, il ministro Jens Spahn a fare come in Italia.