Quando si è iniziata l'invasione dell' Ucraina il presidente Zelensky ha promesso di difendere ogni centimetro del territorio. Ora appare aperto alle concessioni che inizialmente aveva rifiutato categoricamente, incluso l'abbandono dell'adesione alla NATO. Cosa è cambiato?
Andrea "Andy" Rocchelli è morto a 30 anni. E' stato ucciso insieme al suo collega ed amico Andrej Mironov (giornalista e attivista politico russo, iscritto per alcuni anni al Partito Radicale) mentre documentava le condizioni dei civili intrappolati durante il conflitto del Donbass. I due - inermi - furono colpiti da una scarica di mortaio durante gli scontri fra l’esercito e la Guardia nazionale ucraini, da una parte, e gli indipendentisti filorussi. Insieme a loro si trovavano un autista locale e un fotoreporter francese, William Roguelon, rimasto gravemente ferito.
È stato poco tempo dopo aver visto il filmato del presidente ucraino Zelensky che Biden ha detto, «Putin è un criminale di guerra». In Italia ogni sera da quando è scoppiato il conflitto la televisione di Stato apre il Telegiornale delle 20 con le immagini crude dei bambini, delle donne e degli anziani sopravvissuti ai bombardamenti, aizzando l'odio contro i russi, peggio di quanto accadeva ai tempi della guerra fredda. Come in ogni altro conflitto, spiegano che noi siamo i buoni: i cattivi sono gli altri. Insomma, è tornata la propaganda di guerra, il politologo francese Thierry Meyssan ce ne fa la storia.
"La pagina della cooperazione con l'Occidente è stata chiusa. Ciò non significa che l'isolazionismo diventerà la norma, ma segna la fine di un importante capitolo nella storia delle relazioni politiche. Passeranno molti anni prima che le sanzioni vengano revocate e che i rapporti vengano ripristinati in modo graduale", scrive il politologo Fëdor Lukyanov. La sua analisi che volentieri pubblichiamo offre una lettura degli eventi in terra ucraina che aiuta a comprendere il punto di vista russo.
L'8 Marzo 2022 sarà ancora il teatro delle beffe? La Giornata internazionale della donna ricorre l'8 marzo di ogni anno in ogni parte del mondo per "ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto". Ma il giorno dopo in tutto il mondo la si dimentica.
E' accaduto in Italia. L'Università Bicocca di Milano prima ha bloccato poi ci ha ripensato e ha ammesso il corso monografico sul grande scrittore russo che, in quanto russo l'ateneo aveva deciso di censurare, dopo l'invasione russa dell'Ucrania.