Il piano per espellere tutti i palestinesi dalla Striscia di Gaza

Ecco il documento del Ministero dell'Intelligence israeliano che, descrive con minuziosi dettagli, le operazioni  che il governo deve intraprendere per trasferire in Egitto l'intera popolazione di Gaza. Benché il "trasferimento forzato" sia considerato un un crimine contro l’umanità punibile dalla Corte penale internazionale (ICC)”, il piano dell'Intelligence è su tavolo di Benjamin Netanyahu, in attesa dell'approvazione.

palestina40Una settimana dopo gli attacchi di Hamas e l’inizio dell’aggressione israeliana a Gaza , il Ministero dell’Intelligence israeliano preparava un documento con un programma radicale: costringere tutte i 2 milioni e 300 mila che vivono nella Striscia di Gaza a trasferirsi nel Sinai, in Egitto. Lo rivela un report di Sicha Mekomit, che ha pubblicato il documento integralmente ( qui tradotto inglese).

Il documento, datato 13 ottobre, chiede lo spostamento della popolazione civile in tendopoli nel nord del Sinai, ed eventualmente la costruzione di città permanenti e l'apertura di un corridoio umanitario. Il piano prevede una zona cuscinetto “sterile” larga diversi chilometri all’interno dell’Egitto, per garantire che "la popolazione non possa stabilirsi ai confini di Israele”.  

Il piano di trasferimento è suddiviso in più fasi. Spiega che, nella prima fase è necessario agire affinché la popolazione di Gaza “evacui verso sud”, mentre gli attacchi aerei si concentrino sulla parte settentrionale della Striscia di Gaza. Nella seconda fase inizierà un’incursione di terra a Gaza, che porterà all’occupazione dell’intera Striscia da nord a sud e alla “pulizia dei bunker sotterranei dei combattenti di Hamas”. 

Contemporaneamente alla rioccupazione di Gaza, i civili palestinesi verranno spostati in territorio egiziano e non gli sarà permesso di tornare. "È importante lasciare aperte le rotte di viaggio verso sud per consentire l'evacuazione della popolazione civile verso Rafah", si legge nel documento. 

Nonostante il nome, il ministero dell’Intelligence non presiede nessuna agenzia di intelligence, e di solito si occupa di produrre documenti e studi per il governo. Il ministro dell’Intelligence ha confermato che il documento era stato presentato a chi di dovere, ma l’ufficio del Primo ministro lo ha bollato come una semplice ipotesi, un “documento orientativo.”.

Tuttavia, il fatto che la ministra Gila Gamliel peraltro membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu,  abbia preparato una proposta così dettagliata nel mezzo di un’offensiva militare su larga scala sulla Striscia di Gaza, conferma che l'idea di espellere la popolazione era già al centro delle discussioni del governo.  Si tenga a mente che, “Il termine 'trasferimento forzato' descrive il trasferimento forzato di popolazioni civili come parte di un'offensiva organizzata contro quella popolazione. È un crimine contro l’umanità punibile dalla Corte penale internazionale (ICC)”, secondo il Legal Information Institute della Cornell Law School. La CPI sta attualmente indagando su possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità in Israele e Palestina.

Secondo Sicha Mekomit, il governo israeliano è ben consapevole del danno internazionale alla reputazione di Israele che deriverebbe dall’attuazione di un simile piano con la forza:

“Si afferma [nel documento] che se la popolazione di Gaza rimane nella Striscia ci saranno 'molti morti arabi' durante la prevista occupazione di Gaza, e questo danneggerà l'immagine internazionale di Israele ancor più della deportazione della popolazione. Per tutte queste ragioni, la raccomandazione del Ministero dell’Intelligence è di promuovere il trasferimento permanente di tutti i cittadini da Gaza al Sinai”

 Secondo il Washington Post,  l’Egitto e gli Stati Uniti hanno discusso le modalità per evitare che la popolazione palestinese venga costretta a lasciare Gaza. Secondo la lettura dell’appello della Casa Bianca, i leader statunitensi ed egiziani “hanno discusso dell’importanza di proteggere le vite dei civili, del rispetto del diritto internazionale umanitario e di garantire che i palestinesi di Gaza non vengano sfollati in Egitto o in qualsiasi altra nazione”.  

La maggior parte degli abitanti di Gaza sono già rifugiati o discendenti di rifugiati che furono espulsi dalle loro case da Israele nel 1948 durante la violenta creazione dello Stato di Israele.

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