Freddo, carestie, radiazioni ed estinzione di massa
Gli ultimi eventi della guerra in Ucraina sembrano precludere ad una nuova escalation della corsa agli armamenti, simile a quella che mantenne il cosiddetto equilibrio del terrore durante la Guerra Fredda. Uno studio ha, recentemente, confermato che una guerra nucleare USA e Russia getterebbe il pianeta in un inverno nucleare oscurando ogni cosa con nuvole di fuliggine e fumo.
Nuclear war/ Image Alex Bristol
Può accadere per calcolo strategico, ma può accadere anche per disperazione il lancio del missile a testata nucleare che porterebbe alla guerra totale. Può succedere che un Paese, esaurito tutte le altre opzioni, decida di distruggere le forze nucleari nemiche prima che esso possa utilizzarle. La possibilità che possa accadere nel corso del conflitto in Ucraina, ha scatenato una paura globale, come mai era accaduto prima.
C’è molto da comprendere - poco è il tempo - ma è importante conoscere i due fronti della grande strategia USA-NATO per capire perché il Cremlino si considera minacciato, e perché ha agito come ha fatto, e perché questa guerra per procura è così pericolosa per tutto il mondo. Infatti, anche se il numero delle armi nucleari è limitato, la cosiddetta "modernizzazione" dell'arsenale nucleare, in particolare da parte degli Stati Uniti, è progettata per rendere pensabile una strategia di controforza, il che significa poter condurre un attacco nucleare preventivo, che ha come scopo il disarmo dell’ avversario distruggendo le sue armi nucleari prima che possano essere lanciate.
Ecco perché Washington si è ritirata dai trattati nucleari come il Trattato ABM e il Trattato sui missili nucleari a raggio intermedio, visti come un blocco alle armi di controforza che interferiva con la spinta del Pentagono verso il primato nucleare. Paradossalmente, l'esercito americano e l'esercito russo, a leggere i loro documenti declassificati, pare che si siano completamente allontanati dalla scienza sulla guerra nucleare. Nel documento declassificato sugli armamenti nucleari, non si fa alcuna menzione - ad esempio - delle tempeste di fuoco nella guerra atomica, sebbene esse provochino il maggior numero di morti, poiché sono le tempeste di fuoco che generano l'inverno nucleare. Infatti, le tempeste di fuoco porterebbero la fuliggine e il fumo nella stratosfera, bloccando fino al 70 per cento dell'energia solare, il che significherebbe la fine di tutti i raccolti sulla Terra con le conseguenze che non è difficile immaginare.
Pertanto a partire dal 2007, gli studi sull'inverno nucleare sono stati approfonditi, replicati e convalidati numerose volte. Hanno dimostrato che anche in una guerra tra India e Pakistan, utilizzando bombe atomiche a livello di Hiroshima, il risultato sarebbe un inverno nucleare non così rigido, ma capace di ridurre l'energia solare che raggiunge il pianeta in misura tale da uccidere miliardi di persone. Conclusione, se ci sarà uno scontro termonucleare globale, questo ucciderà l'intera popolazione della terra. U omnicidio planetario, lo definiscono gli scienziati.
Se si legge il “Grande Scacchiere” di Zbigniew Brzezinski , ex consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza di Jimmy Carter, si scopre che nel suo libro sulla strategia geopolitica degli Stati Uniti, non si trova una sola parola sulle armi nucleari. Eppure il nucleare è ovviamente un punto cruciale della strategia generale degli Stati Uniti rispetto alla Russia. Si tenga a mente che, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, non passa giorno senza che i giornali riportino terrificanti dichiarazioni di generali, alti funzionari americani o europei, politicanti in cerca di notorietà, giornalisti, che parlano di un inevitabile attacco atomico preventivo, degli USA o della NATO in risposta alle minacce di Putin. Paul Craig Roberts un economista e scrittore americano spiega:
“Il loro folle piano è questo: Washington ha circondato Russia e Cina con basi anti-missili balistici per creare uno scudo contro un loro attacco di rappresaglia. Però, da queste basi USA anti-ABM è anche possibile lanciare un attacco nucleare missilistico non individuabile contro Russia e Cina, riducendo in tal modo il tempo di preavviso a soli cinque minuti e lasciando alle vittime di Washington poco o nessun tempo per prendere una decisione. I neoconservatori ritengono che il primo attacco di Washington sia in grado di danneggiare così gravemente le capacità di ritorsione russe e cinesi che entrambi quei governi si arrenderebbero rinunciando a lanciare una loro risposta. I dirigenti russi e cinesi giungerebbero alla conclusione che le loro forze ridotte avrebbero scarse possibilità che la maggior parte dei loro ICBM possano superare lo scudo ABM di Washington, cosa che lascerebbe quindi intatta la maggior parte degli Stati Uniti. Una rappresaglia debole da parte di Russia e Cina costituirebbe semplicemente un invito ad una seconda ondata di attacchi nucleari degli Stati Uniti che potrebbe cancellare le città russe e cinesi, uccidendo milioni di persone e lasciando entrambi i paesi in rovina. In breve, i guerrafondai americani scommettono che le leadership russa e cinese si sottomettano piuttosto che correre il rischio di una distruzione totale”.
Ma quante sono e chi possiede le armi nucleari nel XXI Secolo? Secondo l’Onu sono nove paesi del mondo che possiedono circa 15mila armi atomiche e, di queste, almeno 1.800 sono sempre in stato di massima allerta negli Stati Uniti e in Russia, pronte per essere lanciate nel giro di pochi minuti. Questi due paesi, i primi a sviluppare capacità militari atomiche, sono i maggiori detentori di questo tipo di ordigni. Gli altri stati in possesso di armi atomiche sono: Francia, Regno Unito, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord.
Washington possiede tra le 4.000 e le 6.800 testate nucleari. Gli Stati Uniti hanno sviluppato per primi le armi atomiche e sono l’unico paese ad averle usate in guerra. Mosca invece ha almeno tra le 4.300 e le 7.000 armi nucleari. Ma solo una parte di questi ordigni nucleari sono operativi (circa 4000 per gli Usa e 4500 per la Russia). Ma recentemente sia Stati Uniti che Russia stanno procedendo all’ammodernamento del proprio arsenale nucleare.
Molto distanziata segue la Francia con 300 bombe atomiche. Ci sarebbe poi la Cina con circa 270 testate nucleari seguita dal Regno Unito che ha 215 testate atomiche. L’India possiede tra le 110 e le 130 armi atomiche. Il Pakistan, possiede almeno 120 armi atomiche e non più di 140. Il penultimo paese presente in questa lista del terrore atomico è Israele, che non ha mai confermato né negato di avere a disposizione armi nucleari. Secondo stime del Bollettino degli Scienziati atomici, il governo israeliano non può contare su più di 80 armi nucleari. Infine c’è la Corea del Nord che avrebbe tra le otto e le dieci testate nucleari. Un dettaglio che è bene rammentare sempre, è che circa 80 bombe nucleari statunitensi sono stoccate in Italia, nelle basi militari di Ghedi (Brescia) ed Aviano (Friuli).
Anche a occhio c’è abbastanza terrore atomico in giro per il mondo per prendere sul serio quanto ha lasciato intendere il presidente russo. E’ vero che l’esistenza di così vasti e diffusi arsenali nucleari in qualche modo agisce da “deterrenza”, ma è anche vero che non esistono più accordi bilaterali o multilaterali in materia. La disdetta del trattato Inf - (Intermediate-Range Nuclear Forces con la Russia, siglato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov per mettere al bando i missili a raggio intermedio - non è stato affatto un buon segnale ed anche altri recenti tentativi di accordi internazionali in materia sono falliti.
Tant’è che il “Trattato di Non Proliferazione nucleare” è stato ampiamente violato, arrivando al paradosso di controlli, ispezioni e sanzioni contro un paese che non possiede armi nucleari (l’Iran) ma nessun controllo, ispezioni e sanzioni verso un paese che possiede armi nucleari (Israele). Del resto anche India e Pakistan si sono sottratte al “Trattato di Non Proliferazione” senza pagarne alcuna conseguenza. E poi c’è la Corea del Nord che ha materializzato la tesi secondo cui “se non vuoi essere aggredito è meglio avere l’arma nucleare”.
Naturalmente nessuno se ne sta con le mani in mano. La scienza avanza. Una nuova generazione di armi atomiche sta per fare il suo esordio sulla scena planetaria, e non c’è da stare allegri. Le difese anti-aeree sempre più sofisticate e impenetrabili, spingono le grandi potenze ad aggiornare gli arsenali nucleari da fine del mondo. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna, Paesi nucleari ufficiali, sono già adesso impegnati nella modernizzazione per garantirsi, da qui al 2080, bombe «sicure, protette e affidabili». Le potenze non dichiarate, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord pare stiano a loro volta ‘miniaturizzando’, per poter colpire di più e meglio.
L’invasione russa dell’Ucraina quasi certamente non darà inizio a una guerra nucleare totale. Detto questo, gli incidenti possono accadere e i disaccordi tra due parti apparentemente razionali possono rapidamente sfuggire al controllo. Siccome Stati Uniti e Russia hanno le armi nucleari, la minaccia di una guerra nucleare permane. «Una guerra nucleare su larga scala causerebbe un inverno nucleare, con un calo medio delle temperature di circa 10°C in tutto il mondo, e potrebbe uccidere la maggior parte dell'umanità in 10 anni». A conferma c’è l'analisi -recentissima - degli scienziati Ira Helfand, Patricia Lewis e Andy Haines pubblicata su The Lancet del 4 marzo scorso.
scritto da Berlin89