La Venezia di tutti per il profitto di pochi
La «parola d’ordine è che le fabbriche diventino alberghi, gli operai camerieri», la Laguna «un terreno di conquista per investitori stranieri», l’Arsenale è stato «spartito», il Fontego dei Tedeschi regalato a Benetton. L' assurdo è che c'è anche chi si senta in dovere di ringraziare quei pochi che si stanno prendendo Venezia per un tozzo di pane. Quella che è stata la città per eccellenza nell’immaginario occidentale è stata, svuotata, privatizzata, devasta nel suo essere, come denuncia Paola Somma nel libro Privati di Venezia di cui pubblichiamo l'introduzione.