Il libro. "Voglia di Rivoluzione, storia e storie di un desiderio inappagato"

La sensazione è di essere liberi, ma in effetti viviamo in un sistema nel quale la libertà e la sorveglianza si sovrappongono, il reale e il simulato scompaiono in un processo schizofrenico di perdita della realtà, nel quale diventa sempre più arduo distinguere il vero dal falso. E' una delle affermazioni raccolte nel libro "Voglia di Rivoluzione" di Vincenzo Maddaloni, in uscita (Nexus Edizioni). Si potrà non essere sempre d'accordo con l'autore, ma non potrebbe essere diversamente quando si cerca di ricomporre il passato con il presente e con il futuro, indispensabili per inquadrare in maniera costruttiva le sfide che si hanno davanti. Pertanto volentieri vi invitiamo a leggere l'introduzione. 

cop   CopiaIl libro dove trovarlo: https://shop.nexusedizioni.it/collections/libri-nexus/products/voglia-di-rivoluzioneMeta Platforms, o semplicemente Meta, possiede e gestisce Facebook , Instagram , Threads e WhatsApp. E' tra le più grandi società americane di tecnologia dell'informazione, assieme ai pesi massimi Alphabet, Amazon , Apple e Microsoft .

Da quando in Ottobre si è iniziata l’offensiva dell’esercito israeliano contro Hamas, Meta ha sistematicamente soppresso i contenuti filo-palestinesi pubblicati su Facebook e su Instagram. Ha rimosso l’emoji con la bandiera palestinese dalle sezioni dei commenti, ha congelato importanti account palestinesi ed altro ancora. Il media mainstream ha ignorato il fatto, poiché sarebbe stato inenarrabile con quell’irritante lessico orwelliano che anima le cronache, in virtù del quale i bambini uccisi dagli israeliani diventano i, «bambini coinvolti nel fuoco incrociato». Il bombardamento dei quartieri residenziali, con decine di morti e feriti diventa, «un attacco chirurgico contro una fabbrica di bombe». La distruzione delle case palestinesi diventa, «la demolizione delle case dei terroristi». Così scrivendo non si deforma la verità, la si capovolge, si dipinge un quadro diametralmente opposto alla realtà, spacciandola come vera.

Meta specula sulla comunicazione fuorviante. E’ un esempio di come si plasma l’esistenza di una società internet-dipendente allevandola con le bugie, gli slogan, l’evento spettacolare, il gossip, l’esaltazione dell’amore ai fornelli. Questo incitamento alla gioia con la pancia piena, fiacca nella gente il desiderio della ricerca. La stordisce. La sensazione è di vivere in  una democrazia sui generis che, si sostiene con una mistura fatta di populismo, di tecnocrazia, di spruzzate di emoji che, disorienta lasciando spazio libero all’ambizione dei politici, dei grandi personaggi della finanza, dei teorici, dei portaborse, di persone senza scrupoli che, traggono vantaggio dalla assuefazione, dalla demoralizzazione della gente, distratta dai social network, i quali non hanno nulla di sociale, sono anzi il contrario del sociale, sono la condanna all’isolamento.

In queste pagine scritte in medias res, cerco di spiegare con i fatti perché la voglia di rivoluzione - nei molti sensi di questo vocabolo - è in Occidente un sentimento in crescita, che affiora da grumi di rabbia, di frustrazioni e di rancori. La storia recente dei cortei, delle manifestazioni di piazza in Italia come altrove ha mostrato la paura, il malessere, il disagio, l’angoscia, la diffidenza, la sfiducia della gente.

La crescente ingerenza dei cretini nella politica è, sicuramente il pericolo maggiore per la democrazia. Altrimenti come definire coloro i quali svilendo le origini della mobilitazione spianano la strada ai manganelli? Certo è che, la cretineria in politica s’è rivelata un formidabile alimentatore della disperazione collettiva. Il quadro che ne esce è inquietante. Per renderlo più decifrabile vi ho inserito una serie di eventi del passato scritti in presa diretta, poiché il passato non morendo mai, non è mai nemmeno passato. La presunzione è di lasciare ai nipoti una sorta di memoir su com’ era il mondo a cavallo dei due Millenni. Grato, se poi mi diranno com’è andata a finire.

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Vincenzo Maddaloni

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