La Rivoluzione al contrario. Perchè ci tolgono la voglia di pensare
ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer), è una tecnologia nuova basata sull' intelligenza artificiale. L'applicazione è in grado di generare immagini, e testi di varia lunghezza e complessità in base alle richieste di chi l'utilizza. Gli studenti la usano per fare i compiti, spacciando per propri i saggi con i contenuti generati dall’IA.
E' questo un'esempio di come la libertà di agire e di pensare oggi è pilotata con l’aiuto silenzioso dell’analogico, dei dati, della ChatGPT appunto, manovrati dalle superpotenze digitali (da Google a Facebook, da Amazon a Instagram e di tutte le società del settore della robotica), le quali raccolgono miliardi di dati sui nostri movimenti, le nostre parole, le nostre idee.
Dopotutto, la guerra cognitiva è già in atto e le più moderne tecniche di manipolazione sono attualmente utilizzate nel conflitto in Ucraina, per conoscere i pensieri, indagare sui sentimenti delle popolazioni dei Paesi coinvolti in quella guerra e non soltanto loro. Il gioco finale è produrre blocchi di informazioni con un'ampia gamma di contenuti che soddisfino le esigenze sia di chi confeziona i dossier per i servizi, sia di chi prepara i programmi per i mezzi di distrazione di massa. Dice bene Il filosofo sudcoreano Byung-Chu Han quando scrive che, «La tecnica informatica digitale rovescia la comunicazione in sorveglianza: quanti più dati generiamo, quanto più intensivamente comunichiamo, tanto più efficiente diventa la sorveglianza e declassa gli esseri umani a bestie da dati e consumo».
Quanto basta per capire perchè i giovani della Gen-Z, (i nati nell'èra di Internet) sono i principali protagonisti della Yolo Economy (You only live once, ovvero Si vive una volta sola), che predica l’abbandono del posto fisso e incoraggia la scelta delle attività da poter gestire liberamente. Nella Yolo Economy s’inventano ruoli e professioni. È sufficiente il possesso di una webcam, di un blog, della padronanza nell’arte del copia e incolla col sostegnodella ChatGBT per consacrarsi giornalista, scrittore, esperto di un qualcosa, artista. Quasi sempre senza sapere da che parte si comincia.
Naturalmente, vanno in crisi in un lampo di fronte alla prima difficoltà che, non riescono a superare. A stopparli c’è pure il well-being, che sta per qualità della vita, della sostenibilità e dell’equilibrio tra il tempo dedicato al lavoro e alla vita privata, alle proprie passioni e alle esperienze personali, al come affrontare i disturbi psicologici e al come evitarli.
La tecnologia non conosce il sociale, ma sa ottimizzare l’impiego minimo delle risorse umane per perseguire il massimo del profitto. Progetti a lunga durata non se ne possono più fare, per il semplice motivo che la tecnologia agisce in un arco di tempo compreso tra un recente passato e un prossimo futuro, preferendo soprattutto l’immediato.
Douglas Murray inizia il suo libro, The Madness of Crowds ,sostenendo che, «stiamo attraversando un grande squilibrio di massa, una sorta di imbecillità diffusa». E ne spiega gli effetti che, imputa alla nascita di una nuova retorica che «esaspera le divisioni esistenti», creandone di nuove e amplificando le rivendicazioni, la diffidenza, il risentimento e la sfiducia sociale.
Cito di nuovo la ChatGPT, perchè è l'esempio più vistoso dell'azione generativa dell’ intelligenza artificiale. L'applicazione è' stata lanciata nel novembre 2022 ed è utilizzata attualmente per diversi scopi: instaurare un modello di conversazione, scrivere email e messaggi commerciali, redigere descrizioni di prodotti, creare contenuti per i social, e perfino a rendere del tutto inutili i compiti a casa.
«Mi sono ritrovato a correggere temi argomentativi perfetti, neutri, senza nessun errore, in altre parole, temi non umani, e ho subito compreso che quei compiti erano stati scritti dall'intelligenza artificiale», ha raccontato a Fanpage Cristiano Villaschi, professore di lingua e letteratura italiana presso l'istituto Torriani di Cremona. Naturalmente è bastata questa dichiarazione per scatenare insegnanti e presidi alla caccia di chi usa la ChatGPT per imbrogliare, preoccupati per il caos che l'intelligenza artificiale sta creando.
Non ci vuole poi molto a capire che, da una parte l’intelligenza artificiale si perfezionerà con una velocità dirompente, e dall'altra parte un pubblico sempre più stordito da questa tecnologia pilotata, farà sempre più fatica a cogliere la differenza tra il vero e il falso. Non pensa più, ubbidisce, segue la "corrente di pensiero" supportata dal media mainstream, come infatti sta accadendo. E' questo l'obiettivo raggiunto dei grandi gruppi di potere: ora lo stanno perfezionando. Insomma, siamo nel mezzo di una rivoluzione senza esserne i reggitori. Brutta storia!
Vincenzo Maddaloni con questo libro cerca di spiegare con i fatti perché la voglia di rivoluzione - nei molti sensi di questo vocabolo - è in Occidente un sentimento in crescita, da quando la cretineria in politica s’è rivelata un formidabile alimentatore della disperazione collettiva. Voglia di Rivoluzione. Storia e storie di un desiderio inappagato Nexus Edizioni, giugno 2024.