Hanno seppellito un re caduto da Cavallo

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"Alle ore 7.05 del 3 febbraio 2024 sua altezza reale Vittorio Emanuele, duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra".

E' morto alla vigilia dei suoi 87 anni Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell'ultimo re d'Italia.

reVittorioLa cronaca ci ha consegnato una figura controversa che, ha attraversato quasi un secolo di Storia, attraversando l'esilio, il sogno del ritorno, i guai giudiziari, le contraddizioni, la mondanità.

E del grande amore per Marina Doria, nemmeno una punta di sangue blu, ma campionessa di sci di d'acqua di due anni più grande di lui, per coronare il suo sogno d'amore arrivò ai ferri corti col padre Umberto II che continuava a presentargli altre discendenti nobili pretendendo un matrimonio da re. Vittorio la sposò l'11 gennaio 1970 a Las Vegas e con rito religioso il 7 ottobre 1971 a Teheran. Un amore durato 70 anni e dalla cui unione è nato Emanuele Filiberto di Savoia.

Sette anni dopo quelle nozze, nell'estate del 1978, l'episodio che condizionerà tutta la sua vita: un colpo partito dalla sua carabina - nel corso di un'accesa lite con dei vicini di yatch a Cavallo, in Corsica - che ferì mortalmente lo studente Dirk Hamer. Da cui una lunga battaglia legale che lo vide assolto, dall'accusa di omicidio volontario dai giudici francesic con formula piena  alla fine del 1991.

Ma i suoi guai non finiscono qui a Cavallo. C'è anche la tessera numero 1621 della P2 e c'è, e nel 2006, 'Vallettopoli', indagine su un giro di corruzione e tangenti della procura di Potenza. Il pm Henry John Woodcock fa arrestare Vittorio Emanuele, che passa in carcere sette giorni. Verrà prosciolto e riceverà dallo Stato 40 mila euro di risarcimento: finalmente una vittoria della monarchia sulla Repubblica. Ma non del tutto poiché, in quel breve periodo in cella Vittorio Emanuele, che non sapeva di essere ascoltato da una microspia, rivelerà a un coimputato qualcosa in più sulla morte di Hamer: "Anche se avevo torto, devo dire che li ho fregati", disse riferendosi ai giudici francesi. Ma siccome era stato già assolto e non poté essere nuovamente perseguito.

Era conosciuto anche come  il re delle gaffe, delle prese di distanza e delle scuse indirette, impossibili da dimenticare, come quella sulle leggi razziali, quando il RDL n. 1728 regolò il tema dei matrimoni, vietando l'unione tra cittadini italiani di razza diversa e indicò gli ambiti da cui gli ebrei erano esclusi. Nel 2002 Vittorio Emanuele definì "una macchia indelebile per la nostra famiglia" la firma in calce ai Provvedimenti per la difesa della razza italiana che, avviarono le persecuzioni degli ebrei in Italia.  Ma cinque anni prima se ne era uscito sostenendo che quelle erano leggi ,"non così terribili", Sarà poi  suo figlio Emanuele Filiberto- nel 2021 - a rimediare porgendo le "scuse solenni' alla Comunità ebraica.

Nel 2007 i legali di casa Savoia chiesero il risarcimento allo Stato di 260 milioni di euro per l'esilio e la restituzione dei beni confiscati nel 1948, ma l'Italia non lo riconobbe. Poi nel 2022 Vittorio Emanuele chiese la restituzione dei gioielli di famiglia, che furono confiscati nel 1946, che sono custoditi nei forzieri della Banca d'Italia: diademi, orecchini e collier con oltre seimila brillanti e duemila perle del valore di svariati milioni di euro. Ricevette un "no" dalla Consulta. 

La camera ardente l'hanno allestita a Torino, nella Reggia di Venaria. Accanto alla bara gigli bianchi e le rose rosse per ricordare lo stemma di Casa Savoia, il verde per comporre i colori dell'Italia. Le rose sono fiori legati all'opera della regina Elena,  Rosa della carità per i sudditi più fedeli. Eppoi la guardia d'onore reale con gli stendardi, con il medagliere dell'Istituto nazionale per la guardia d'onore alle tombe reali del Pantheon. 

Ad accogliere il feretro c'era monsignor Gian Franco Troya, cappellano reale onorario di nomina umbertina, nominato da re Umberto II, da cinquant'anni rettore del santuario reale Madonna delle Grazie di Racconigi. «Il mio dovere è essere al servizio dei Savoia - dice - Io sono l'ultimo cappellano reale di nomina umbertina, sono stato presente a tutte le cerimonie della famiglia e oggi sono qui per accogliere il defunto». Una sparuta schiera di teste coronate ha fatto da contorno al feretro, la casa reale inglese ha mandato un semplice biglietto di condoglianze.

Una Repubblica che consente i funerali in Italia del figlio del re di Savoia, il quale fu esiliato con un referendum popolare, ha del sensazionale. Anche perché il figlio dell'ultimo re d'Italia aveva già seppelito la corona sull'isola di Cavallo in Corsica. La sua "fama" resterà legata a quel colpo di fucile. Non c'è un ricordo che gli faccia onore.

 

 

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Mai riuscito a rispondere compiutamente alle uniche importanti domande della vita: “quanto costa?”, “quanto ci guadagno?”. Quindi “so e non so perché lo faccio …” ma lo devo fare perché sono curioso. Assecondami.

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