Redazione il .
Annette Krause-Thiel il .
Sono una testimone dell’epoca del Muro. Sono cresciuta a Berlino-Ovest - vale a dire nella zona “libera” dove sono andata all’asilo, a scuola e dove ho studiato giurisprudenza alla Freie Universität. Berlino era divisa nel settore Est sotto controllato dall’Unione sovietica, e nel settore Ovest, diviso in tre distretti rispettivamente controllati dai francesi, dagli americani e dagli inglesi, il tutto era considerata la zona libera. Ho vissuto nel settore inglese, che mi offriva la piena libertà, come lo era la possibilità di poter viaggiare in ogni nazione dell’Ovest.
Alfredo Venturi il .
Dagli ultimi dati prima che scoppiasse la pandemia risulta che i visitatori germanici hanno speso nel Belpaese sei miliardi di euro. Dei settecentomila italiani che vivono in terra tedesca, soltanto un decimo di costoro grava sulle finanze federali percependo sussidi sociali. Il tutto accade nonostante i pregiudizi da una parte e dall'altra parte siano duri a morire. Suggestiva conclusione di Alfredo Venturi autore di questa breve Storia dei rapporti tra italiani e tedeschi. Scrive: “Auguriamoci un tempo nuovo in cui si parlerà non più di italiani e tedeschi, ma di europei di lingua italiana, europei di lingua tedesca”. Auguriamocelo.
Redazione il .
Tutto è pronto a Berlino per le celebrazioni che inizieranno domani e per la capitale sarà una settimana intensa, un grande festival per ricordare e celebrare. La "Rivoluzione Pacifica" sarà rappresentata con una grande mostra con oltre 200 eventi, in sette luoghi simbolo e grandi proiezioni in 3D sulle facciate dei palazzi.
Redazione il .
Domani mattina, sabato 9 novembre la Germania ricorderà la Caduta del Muro. Saranno il presidente Steinmeier e la cancelliera Angela Merkel a commemorare la data, in mattinata al "Memoriale del Muro" in Bernauer Strasse.
Paolo Molina il .
Nell'aprile 1945 erano rimasti a Königsberg (annessa alla Russia nel 1945, oggi Kaliningrad) circa 150.000 tedeschi. A dicembre dello stesso anno il loro numero era ridotto a 20.000 a causa della russificazione staliniana, della malnutrizione e delle malattie. I superstiti furono deportati nella zona d'occupazione sovietica della Germania, dove nel 1949 sarebbe sorta la DDR.
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