Il cielo sopra un'altra Berlino

E´ rimasta quasi uguale la Staatsbibliotek, la biblioteca, dove gli angeli sentono le migliaia di pensieri dei lettori, ma l´interno è stato parzialmente ristrutturato.

Alcuni tedeschi vengono ancora in vacanza dal Brennero alla Sicilia, usando come guida “Viaggio in Italia”. Qualcosa troveranno come lo vide Goethe. Mi viene in mente, dato che sono siciliano, il tempio di Segesta, che lo sconvolse. E molti italiani vengono nella metropoli prussiana, sempre più avvicinandosi il 29esimo anniversario del Muro (9 novembre 1989), con in mente “Il cielo sopra Berlino"

 Berlino “Oh man, has it ever changed!”, ammette lo stesso Wim Wenders, in un´intervista a “The Guardian”, quanto è cambiata.

il cielo sopra berlino Win Wenders © Darius Marshall

Il film è del 1987, quando mai nessuno prevedeva che il Muro sarebbe scomparso prima di un secolo.

Le autorità della DDR non diedero il permesso di girare dalla loro parte perché gli angeli che passavano liberamente da est a ovest e viceversa potevano suggerire qualche cattivo pensiero ai berlinesi, costretti a vivere sempre divisi.

Diciamo che è rimasta uguale la Vittoria alata, coperta di foglie d´oro zecchino, su cui si riposano gli angeli Daniel e Cassel. Sono scomparsi anche gli interpreti, Otto Sanders e Peter Falk.

I critici americani trovarono stramba l´idea di affidare il ruolo al loro Tenente Colombo. Un motivo in più per diffidare del gusto d´oltre oceano, e dei loro premi Oscar. La Potsdamer Platz era una distesa sabbiosa, e al centro si riposava su una poltrona sdrucita l´anziano professore, scomparso ovviamente l´interprete anche Curt Bois, che avrebbe 113 anni, e recitò in “Casablanca”. Scomparsa la bella Solveig Dommarin, stroncata nel 2.007 da un infarto a 58 anni,  che seduce Peter e lo convince che è meglio diventare mortale per amore suo. Scomparso il suo allenatore, l´ungherese Lajos Kovacs, che oggi avrebbe 120 anni. E scomparsa Berlino.

 “La mia Berlino, ricorda Wenders, erano due città in due differenti paesi, nessun altra città al mondo è così cambiata, a parte forse qualche metropoli cinese.” Il mio quartiere di Charlottenburg, afferma  il regista, che appare nelle sequenze iniziali, è quello più risparmiato, ma è sempre rimasto ai margini del turismo, e quindi dello sfruttamento. È l'Old West, come lo definisce con affettuosa ironia Wenders. Se ci venite, troverete l´atmosfera degli Anni Ottanta, e anche quella della Repubblica di Weimar, quando ci abitava Nabokov. I lampioni sotto le mie finestre sono ancora a gas, temo per poco. È rimasta quasi uguale la Staatsbibliotek, la biblioteca, dove gli angeli sentono le migliaia di pensieri dei lettori, ma l´interno è stato parzialmente ristrutturato.

 Nuovi mini grattacieli hanno distrutto l´atmosfera intorno alla stazione dello Zoo, ieri punto d´arrivo internazionale oggi declassata a stazione regionale. La Porta di Brandeburgo sorgeva sulla divisione, e nel vuoto. Oggi è circondata da palazzi che la soffocano. E da falsi, come l´Hotel Adlon, quello di Marlene Dietrich, ricostruito com´era o quasi. Ed è stato raso al suolo il Muro, con fretta eccessiva che tradisce la cattiva coscienza, nostra e dei tedeschi. In fondo, a spese dei berlinesi, salvò la pace ai tempi della guerra fredda.

Ecco, con una battuta, direi, che a Berlino è andato distrutto quel che non c´era: i vuoti che creavano la sua atmosfera, come Wenders seppe rendere nel film. Vuoti occupati dalla speculazione edilizia. Volevano abbattere anche la più antica casa di Berlino (1798), che si trova nella strada dove abito. È a un piano e progettavano un palazzo di dieci piani. Fu salvata dagli studenti.

 Venite a Berlino ma portatevi qualche cd con vecchi film, oltre a Wenders magari “La spia che venne dal freddo” (1965) di Martin Ritt, o “Un due e tre”, di Billy Wilder. Girato poco prima che venisse costruito il Muro nel ´61. Horst Bucholz passa sotto la Branderburger Tor in motocicletta. Oggi è vietato, almeno questo non è un male.

hotel 2532

© Mathias Arlund

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Roberto Giardina

Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. È presente su Berlin89 con la rubrica Pizza con crauti.  
Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. 

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