"Non si specula sugli affitti come si fa con la carne del maiale"
Nella Germania in cui i proprietari di casa non sono così numerosi come in Italia, l'aumento vorticoso degli affitti è un grosso problema. A Berlino un movimento spontaneo di inquilini ha lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare per esproprire i grandi gruppi immobiliari, come è descritto in questo servizio del Deutschlandfunk che così si inizia:
Più di 30.000 persone ogni anno si trasferiscono a Berlino. Gli investitori fanno salire i prezzi, gli inquilini storici vengono buttati fuori. Per questa ragione l'iniziativa che raccoglie le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare fa tanto scalpore.
Si chiede l'esproprio dei grandi gruppi proprietari di appartamenti.
"Qual è lo slogan? Restiamo tutti qui! A chi appartiene Hasenheide? Hasenheide è nostra! "
Berlin-Neukölln, Hasenheide 70/71. Gli inquilini si sono organizzati per protestare davanti alle loro case. "Insieme contro la sostituzione e contro la follia degli affitti" è scritto sugli striscioni appesi alla recinzione davanti al palazzo in stile Gründerzeit. Alle finestre sono appesi i manifesti con la scritta: "Restiamo tutti". Oggi cantano contro gli sfratti e la sostituzione, bevono sidro fatto in casa.
"A Stoccarda, Friburgo, Potsdam, Colonia e Bochum. Sappiamo che anche lì si discute degli stessi temi esattamente come a Berlino, l'affitto ormai costa più di quanto si riesca a guadagnare".
Gli inquilini si organizzano contro la sostituzione
"Dei 106 appartamenti, 80 appartamenti sono ancora vuoti, ottanta appartamenti tenuti vuoti con finalità speculative, e venti sono ancora abitati. Siamo il villaggio gallico di mezzo, stiamo resistendo e abbiamo già fatto molto. Ci sono già stati molti tentativi di intimidazione, cassette postali aperte, posta rubata, eccetera. "
In tutta Berlino gli inquilini si organizzano contro la sostituzione e gli affitti irraggiungibli. Le proteste culmineranno sabato in una grande manifestazione [le foto che qui pubblichiamolo lo documentano]. In quel giorno parte anche la raccolta delle firme per l'iniziativa di legge popolare finalizzata all'espropriazione di „Deutsche Wohnen und Co.".
Non vogliamo il socialismo, ma: "Vogliamo liberare un certo ambito, liberare gli appartamenti, dalla dittatura del mercato. E dire che i bisogni esistenziali degli esseri umani, come quello della casa, non devono essere un giocattolo sul mercato borsistico. Non puoi speculare con gli appartamenti sul mercato azionario, come faresti con la carne di maiale".
L'obiettivo sono le aziende con oltre 3.000 appartamenti
Il quarantacinquenne aspira rapidamente il fumo dalla sua sigaretta fatta a mano, e poi pazientemente risponde alle stesse domande.
Nella sinistra politica di Berlino questa iniziativa colpisce un nervo scoperto, le 20 mila firme necessarie per la prima fase dell'iniziativa saranno raccolte in pochi giorni.
"Dimostra che il vecchio detto di Victor Hugo, lo scrittore francese, è ancora vero. Che nulla è più potente di un'idea, il cui momento è arrivato. "
Il portavoce dell'associazione di categoria delle società immobiliari tedesche BBU da settimane riceve richieste da ogni parte della Germania. Il settore immobiliare si domanda: per l'amor di Dio, cosa sta succedendo a Berlino? Sembra la DDR.
In molti firmeranno la petizione
"Perciò svegliatevi, dannati di questa terra, non ci lasceremo sostituire così facilmente ...".
Tornando alla protesta degli inquilini sulla Hasenheide a Neukölln. Espropriare le società di costruzioni residenziali? Non sono in molti a volerlo. Firmeranno comunque per l'iniziativa di legge popolare.