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Nell'aprile 1945 erano rimasti a Königsberg (annessa alla Russia nel 1945, oggi Kaliningrad) circa 150.000 tedeschi. A dicembre dello stesso anno il loro numero era ridotto a 20.000 a causa della russificazione staliniana, della malnutrizione e delle malattie. I superstiti furono deportati nella zona d'occupazione sovietica della Germania, dove nel 1949 sarebbe sorta la DDR.
Vista di quel che era il Castello KönigsbergL'Armata rossa l'ha conquistata dopo scontri durissimi. la maggior parte degli edifici è stata distrutta durante i combattimenti, compresa la Cattedrale dove è sepolto Kante il castello di Castello Königsberg dei cavalieri teutonici. Tutti e due sono rimasti in rovina per anni finché la cattedrale è stata ricostruita e il castello è stato demolito per creare il palazzo dei Soviet, classico progetto faraonico sovietico che anche qui ha avuto una sorte fallimentare. Non è infatti mai stato utilizzato per problemi strutturali.
La sua situazione particolare che in geopolitica si definisce “exclave”, la rende preziosa da un punto di vista strategico. Putin nei momenti di tensione con la Nato minaccia di installare i missili a Kaliningrad. Il presidente russo ha un legame speciale con la città perché la donna che ha sposato e gli ha dato due figlie, da cui ha divorziato nel 2013, Ljudmila viene da qui.
Qui nacque, visse, morì ed è sepolto Immanuel Kant.
Sulla sua tomba un epitaffio che recita l'explicit della Critica della ragion pratica.
«Due cose riempiono la mente con sempre nuova e crescente ammirazione e rispetto, tanto più spesso e con costanza la riflessione si sofferma su di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me.»
Il «criticismo» in Kant è concentrato sui fondamenti del sapere, della morale e dell'esperienza estetica e sentimentale: argomenti trattati a fondo nelle tre opere Critica della ragion pura, Critica della ragion pratica e Critica del giudizio. Kantismo ed empirismo inglese furono le basi dell'Illuminismo nel Settecento. Da allora sono entrati prepotentemente come strumenti nel pensiero e nella cultura, proprio perchè insistono sui limiti conoscitivi dell'uomo.
È con questi strumenti che Kant affronta temi che oggi, a secoli di distanza più che mai sembrano attuali. Sulla libertà politica ad esempio quando affronta il tema del Diritto o della libertà e i limiti dello Stato.
Insocievole socievolezza
«Ogni cultura e arte, ornamento dell'umanità, e il migliore ordinamento sociale sono frutti dell'insocievolezza, la quale si costringe da sé a disciplinarsi e a svolgere quindi compiutamente con arte forzata i germi della natura» da Idea per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico 1784
È sua convinzione che sia questa conflittualità a favorire il progresso e le capacità del genere umano, perché è lotta per primeggiare sugli altri, come gli alberi:
«si costringono reciprocamente a cercare l'uno e l'altro al di sopra di sé, e perciò crescono belli dritti, mentre gli altri, che, in libertà e isolati fra loro, mettono rami a piacere, crescono storpi, storti e tortuosi».
«Non c'è da attendersi che i re filosofeggino o che i filosofi diventino re, e neppure è da desiderarlo, perché il possesso della forza corrompe il libero giudizio della ragione» da Per la pace perpetua, 1795
Per Kant, «un governo paternalistico è il peggiore dispotismo che si possa immaginare», perché costringe i sudditi ad attendere che il capo dello Stato giudichi solo mediante la sua bontà. C'è un'unica soluzione al problema: «essere liberi per poter esercitare le proprie forze nella libertà».
Mai riuscito a rispondere compiutamente alle uniche importanti domande della vita: “quanto costa?”, “quanto ci guadagno?”. Quindi “so e non so perché lo faccio …” ma lo devo fare perché sono curioso. Assecondami.