Europa ist unsere Zukunft, l'Europa è il nostro futuro
Lo dichiarano i due terzi dei giovani tedeschi. e comunque la maggioranza della popolazione a meno di due mesi dal voto di maggio, secondo l'ultimo sondaggio della Allensbach.
I tedeschi rimangono europeisti, nonostante tutto. Europa ist unsere Zukunft, l'Europa è il nostro futuro, dichiarano due terzi dei giovani, e comunque la maggioranza della popolazione a meno di due mesi dal voto di maggio, secondo l'ultimo sondaggio della Allensbach. E le loro preferenze si rivelano diverse, rispetto a quelle che farebbero se nello stesso giorno si svolgesse l'elezione nazionale. Un comportamento schizofrenico e saggio, per Frau Professor Renate Köcher, dell'istituto demoscopico che commenta i risultati per la Frankfurter Allgemeine.
Soprattutto verrebbero fermati i populisti di destra dell'Alternative für Deutschland, l'AfD. Otterrebbero l'11%, tre punti in più rispetto all europee del 2014, non molto in meno rispetto al 12% che potrebbero raggiungere se domani si votasse in Germania (il 12,6% alle elezioni del settembre del 2017). Ma ancora pochi mesi fa superavano nei sondaggi il 15% in tutto il paese, e potrebbero raggiungere il 20% nei tre voti regionali che si terranno in autunno, nelle regioni della ex Ddr. I populisti cominciano ad avere il fiato corto per diversi motivi: i loro deputati al Bundestag hanno deluso, il partito è diviso, e appare sempre meno importante il problema dei profughi su cui hanno in gran parte costruito il loro successo.
Soprattutto, i tedeschi sono inquieti per una probabile avanzata dei populisti di destra in Europa, in particolare in Italia e in Francia. Per il 56% è un fenomeno preoccupante per il futuro della Ue. E si ridà dunque fiducia ai grandi partiti tradizionali in crisi: la Cdu-Csu di Frau Merkel è giudicata una garanzia per l'Europa, e a maggio potrebbe risalire al 37%, un punto in più rispetto alle ultime europee, ma in casa non andrebbe oltre il 30%. In risalita anche i socialdemocratici, al 28%, dieci punti in più rispetto alle previsioni nazionali. Per i tedeschi l'Europa diventa verde: i Grünen sarebbero il secondo partito, con un autentico exploit, raggiungendo uno straordinario 33%, il doppio del 2014, e 14 punti in più rispetto a una previsione esclusivamente nazionale.
Ai problemi europei si dedica poco spazio, negli ultimi mesi si parla quasi esclusivamente della Brexit (ma si è meno preoccupati che altrove, per i tedeschi non sarà una catastrofe), ma quest'anno si nota un'attenzione più forte che in passato, che si rifletterà sulla partecipazione: cinque anni fa andarono a votare il 48%, a maggio dovrebbero essere molti di più. Nel marzo del 2014, il 37% dichiarava che sarebbe sicuramente andato a votare, oggi siamo già al 45%. Tedeschi egoisti e nazionalisti? Il 56% si augura una maggiore unione tra i paesi membri in modo di poter realizzare una politica più concreta per la sicurezza, contro il terrorismo, e per fronteggiare il problema dei profughi, tutti temi che non possono essere affrontati da un solo paese. Solo il 16% preferirebbe che la Germania andasse per conto suo. Europeisti ma critici: il 40% è convinto che la Ue sia oggi su una falsa strada. E una forte maggioranza giudica che sia necessaria una radicale e urgente riforma.