Anche i tedeschi leggono di meno
A Berlino, le notizie per i libri, per chi li produce, e chi li ama, non sono buone. Ed è grave. La Germania era l´ultimo baluardo dei lettori, ovunque l´editoria è in crisi, ma i tedeschi continuano a comprare giornali, romanzi, e saggi. E a leggerli. Ma adesso anche questa ultima linea del Piave, comincia a cedere.
Da un bouquiniste sulla Senna, trovai un libro di Scott Fitzgerald, “Babylon revisited and other stories”, una raccolta di racconti. Da uno trassero “L´ultima volta che vidi Parigi”, film romantico e senza lieto fine con Liz Taylor, che mi piacque quando andavo alle medie. Comprai il libro anche se lo avevo già. E scoprii la dedica a una donna. L´inizio d´un amore, o la fine? Peccato se scompariranno i libri di carta, sugli ebook è impossibile lasciare i nostri ricordi, o trovare quelli di altri lettori.
Il padrone del chiosco sul fiume mi disse che il mio era il primo libro che vendeva da due giorni. E lo pagai qualche euro. Non sono un maniaco delle prime edizioni. Lui e i suoi circa duecento colleghi sopravvivono vendendo souvenirs, Tour Eiffel dentro bocce di vetro, e cose simili. Adesso rischiano di sparire per sempre, e cercano di venire riconosciuti dall´Unesco, un patrimonio culturale da difendere. Per Scott, Babilonia era Parigi. Per Christopher Isherwood era la mia Berlino. Dai suoi racconti, trassero il film Cabaret. Uno amava le donne, l´altro le donne, ed erano venuti a cercare l´inferno o il paradiso in Europa.
Anche a Berlino, le notizie per i libri, per chi li produce, e ci li ama, non sono buone. Ed è grave. La Germania era l´ultimo baluardo dei lettori, ovunque l´editoria è in crisi, ma i tedeschi continuano a comprare giornali, romanzi, e saggi. E a leggerli. Ma adesso anche questa ultima linea del Piave, comincia a cedere.
Dal 2013 all´anno scorso, sei milioni e quattrocentomila clienti, il 18 per cento, hanno abbandonato il libro (senza contare il settore scolastico e i saggi scientifici). Un calo, che riguardo in particolare i lettori tra i venti e i 50 anni, rivela la Börsenverein, l´associazione dei librai. La causa è nota. Il libro è insidiato dalle serie televsive offerte da reti come Netflix. È´possibile vederle in streaming, magari trenta puntate di seguito, quando vogliamo, dove vogliamo.
La classica tv è a sua volta superata. Anche se si ama la lettura, la tentazione è forte, e il tempo per leggere manca. Se non si guarda Netflix si è tagliati fuori dalle chiacchere con gli amici, o sul posto di lavoro. Come avveniva una volta per il bestseller della stagione. “Ma il libro non è più tema di conversazione”, riconoscono i librai, a loro volta insidiati dalla grande distribuzione come Amazon. Ma in rete si trova quel che si cerca, in libreria si scopre per caso il libro di cui si ignora l´esistenza. Nel 2017, sono usciti in Germania circa 70mila titoli. Impossibile orientarsi per il cliente. Una volta si parlava con il libraio, con l´amico. Oggi non più.
Come rimediare`? “Se il lettore non va dal libro, il libro deve andare dal lettore”, dichiara Alexander Skipis, capo della Börsenverein. In altre parole bisogna offrire i libri in altri luoghi, in ogni posto possibile, non solo nelle edicole delle stazioni. Ad esempio, nei fitness club, o nei ristoranti. E anche le librerie si devono trasformare, un po´già hanno cominciato, diventare un club, un punto d´incontro. In altre parole, mentre a Parigi i banchetti di libri, di cui si ha traccia già nel 1723, rischiano di sparire, a Berlino si vogliono chioschi di libri per strada e nei parchi, e vendere romanzi come würstel e hamburger. La situazione è difficicile, ma sempre meglio che altrove. Nel 2017 il fatturato dei libri ha raggiunto i nove miliardi di euro, con un calo contenuto, dell´1,6 per cento. Un risultato ottenuto con l´aumento del prezzo di copertina (in Germania vietati gli sconti).
Si legge di meno e leggere costa di più.