Achtung! Nuove regole per proteggere il web dai contenuti pericolosi
WASHINGTON - Servono "nuove regole per proteggere il web dai contenuti pericolosi" e per fare questo serve "un ruolo più attivo da parte dei governi". A lanciare l'appello è il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, in una lettera aperta pubblicata dal Washington Post del 'collega' Jeff Bezos, il guru di Amazon.
Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.»
(Gen. 11, 1-9)
Scottato dagli ultimi scandali che hanno travolto Facebook sia sul fronte della protezione dei dati degli utenti sia su quello della diffusione delle fake news per interferire sul voto degli americani nel 2016, Zuckerberg afferma la necessità di nuove norme per "garantire l'integrità del processo elettorale, per proteggere la privacy della gente e per garantire la portabilità dei dati". Per il Ceo del più grande social media al mondo bisogna quindi lavorare insieme agli stati per mettere a punto una cornice globale e il modello deve essere quello della General Data Protection Regulation dell'Unione europea.
Dal 25 febbraio 2019 in un angolo nascosto del web è apparso un articolo urticante "the floor trauma" sottotitolato "le vite segrete dei moderatori di Facebook in America", che ti invito a leggere e rileggere sono cose che già conosci, ma che forse vuoi rimuovere, e forse questa lettera aperta era indirizzata anche a loro.
Per concludere una canzone del 1972