Se si ravviva la Ostalgie (nostalgia) per la Ddr qualche ragione c'è
Written by Victor Grossman on .
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Un anno fitto di storici anniversari per la Germania. I trent'anni dalla caduta del muro, il 9 novembre dell'89. Settant'anni fa la Repubblica federale, e anche (7 ottobre 1949) l'altra Germania, la Ddr comunista. Victor Grossman (noto a chi ci segue) rievoca la vita nella Germania comunista in quest'articolo che volentieri pubblichiamo.
“Festa di quartiere con danze” di Sergei Danilovich Dumenko. L'olio su tela fa parte della collezione di dipinti del Realismo Socialista che è stata presentata a Berlino e poi a Mantova con il titolo di BEHIND THE IRON CURTAIN- THE ART OF SOCIALIST REALISM
L’istituzione durata 40 anni che si chiama Repubblica Democratica Tedesca, RDT se la paragoniamo ad un uovo, ci si potrebbe chiedere: E’ caduto perché era del tutto marcio? Gli hanno dato una o due spinte da fuori? E quel crollo rappresenta semplicemente la gloriosa rivoluzione di un popolo anelante alla libertà, o la faccenda è più complicata? Questa è una cosa ancora molto rilevante perché da allora sono avvenute e stanno ancora avvenendo molte insurrezioni simili.
Perché la RDT è fallita?
Malgrado l'enorme quantità di brutta pubblicità diffuse fin dal suo inizio, dopo il 1945, era nata in gran parte dalle speranze e dai sogni di un numero relativamente piccolo di sopravvissuti del fascismo di Hitler, alcuni in esilio in molti continenti, altri nei campi e nelle prigioni naziste.
Questi uomini e donne erano determinati a creare una nuova Germania – o almeno parte della Germania – rifiutando il fascismo e le forze che vi erano dietro: la Bayer (industria chimico-farmaceutica) e la BASF (industria chimica) (facevano parte della multinazionale I.G. Farben), che avevano costruito e aiutato a gestire Auschwitz, e poi la Siemens, la Krupp e la Flick che hanno approfittato di centinaia di migliaia di prigionieri ridotti alla fame nei campi di concentramento e dei condannati ai lavori forzati provenienti da tutta l’Europa – e la Deutsche Bank che ha contribuito a finanziare ogni gradino insanguinato di quel percorso.
Malgrado la loro sconfitta, per la seconda volta, queste forze non hanno mai rinunciato ai piani di ripresa e di rinnovata espansione e si stavano già rifondando.
Però non nella Germania Est dove questi piani sono stati mandati all’aria e le sue fabbriche e proprietà sono state nazionalizzate. È stata questa mossa estremamente cruciale da parte della RDT che non è stata mai perdonata, ancora oggi.
Quei primi attivisti, di fronte a milioni di persone rimaste vedove, orfane, amareggiate, ideologicamente ciniche, o ancora infettate dal nazismo, hanno invitato i migliori anti-fascisti esiliati: scrittori, artisti, professori, esperti di teatro e di cinema, per aiutarli a modificare questi stati d’animo e questi pregiudizi, almeno nella Germania dell’Est.
Tra coloro che avevano risposto c’erano: Bertolt Brecht, Hanns Eisler, Anna Seghers, Ernst Busch, Arnold Zweig, Heinrich Mann (che è morto proprio prima del suo arrivo). Altri, come Hans Fallada, erano rimasti in Germania ma si erano opposti al fascismo.
Queste persone, e quelli che hanno imparato da loro, hanno creato teatro, musica, film e letteratura di tipo progressista di pari livello a quello qualsiasi altra nel mondo.
Anche qui, completamente contrari agli sviluppi in quell’altra Germania al di là dell’Elba, i nazisti sono stati espulsi dalle aule scolastiche, dalle sale di lettura, dalle stazioni di polizia, e dalla magistratura.
E sebbene iniziasse con un autentico ammasso di rovine, con un’industria sfasciata che pagava il 95% dei risarcimenti della guerra tedesca, e fosse sempre più discriminata sui mercati mondiali, la RDT lavorava duramente per costruire una nuova economia degna di nota – un’economia senza profitti.
Con una quasi totale mancanza di risorse naturali fu creata una nuova industria del ferro e dell’acciaio, fabbriche per fare navi, mietitrebbie per le aziende agricole, gru e macchine utensili, quando era possibile anche in zone come la regione del Mecklenburgo che per secoli erano state luoghi isolati feudali. E tutto questo senza nessun Piano Marshall e con la perdita degli ingegneri e dirigenti di azienda contaminati dal nazismo che se ne erano andati a frotte.
Gradualmente, in particolare dopo che era stata duramente fermata da quel Muro di Berlino una ben organizzata una fuga di cervelli diretta a ovest, si sono potuti fare ancora più investimenti in beni di consumo. È stato raggiunto un alto standard di vita, dato che quasi ogni casa aveva un frigorifero, una televisione a colori, una lavatrice. Circa metà delle famiglie possedeva almeno un’automobile piccola, ma è stata data importanza ai trasporti pubblici poco costosi.
In 40 anni, malgrado le peggiori previsioni, la piccola RDT è stata in grado di risolvere molti problemi che ora affliggono così tante nazioni.
Pagando una piccola tassa si coprivano completamente tutte le cure mediche, e così anche la pianificazione familiare compresi aborti, servizi per l’infanzia, campi estivi, attività culturali e sportive per giovani e anziani.
Tutta l’istruzione era gratuita, le borse di studio coprivano gli essenziali costi della vita, in modo che non era necessario chiedere prestiti, ed erano garantiti posti di lavoro dopo la laurea.
Le donne erano in grado di lavorare con salari uguali, oltre il 90% lavorava.
La cosa migliore di tutte era che non esisteva disoccupazione, gli sfratti erano severamente proibiti, nessuno doveva avere paura dell’indomani o dell’anno successivo.
Un sacco di cose dovevano essere ancora portate a compimento, si facevano errori madornali, la frequente mancanza di questo o quel prodotto provocava battute senza fine – e tanta rabbia. E tuttavia la povertà era stata quasi completamente sradicata. In quale altra parte del mondo si erano raggiunti questi risultati?
La RDT doveva però competere con una delle economie più prospere del mondo: la Germania Ovest.
Non è stata mai in grado di adeguarsi al rapido ritmo di innovazione delle grosse imprese in gara, i cui alti e bassi forse sono costati molte lacrime per posti di lavoro perduti e in progetti finiti male, ma hanno significato un flusso costante di eleganti prodotti moderni – soprattutto buone automobili.
Come le persone in altri posti, i cittadini della RDT si eccitavano per la pubblicità attraente. Ma quella era alla televisione della Germania Ovest – la TV della RDT non aveva la pubblicità. L’invidia era diffusa ed era peggiorata da gusti spesso fuori moda degli uomini che dettavano legge e che la hanno davvero dettata quasi fino alla fine.
Penso che la maggior parte di quegli antifascisti che si avvicinavano alla vecchiaia hanno mantenuto le loro speranze originarie, i loro ideali basati sul socialismo.
Ma man mano che diventavano più vecchi, abituati al governo centrale e costantemente adulati dai ruffiani carrieristi che si radunano sempre dove si trovano potere e gratifiche, hanno perduto sempre più contatto con gran parte della popolazione.
In realtà molte libertà sono state ridotte,peggio di tutto per i media, che quando erano politici erano noiosi, rigidi, unilaterali e si elogiavano da soli. In quanto alla libertà di espressione, dopo i primi anni, le paure e le ansie rappresentate in molti film sulla Stasi, erano in gran parte scomparse, almeno su base privata quotidiana. La gente di solito diceva quello che pensava – tranne che in incontri pubblici (o lezioni) dove spesso temevano di perdere le possibilità di un omaggio, di una promozione o di una visita ai parenti che vivevano al di là del Muro se fossero stati considerati “filo-occidentali”.
La RDT aveva un meraviglioso teatro, opera e balletti; per chi aveva altri gusti c’erano dei buoni complessi di musica beat. Venivano proiettati la maggior parte dei migliori film di Hollywood e altri film occidentali. Tuttavia a molti la vita appariva grigia, prestabilita e regolata.
La gente si sentiva chiusa dentro, anche dopo che continuava a crescere il numero di coloro che potevano visitare la Germania Ovest, che aveva raggiunto alcuni milioni nel 1988.
Gli anziani da molto tempo avevano potuto andare nella zona ovest per un mese all’anno.
Sebbene il sistema non fosse mai conforme alla maggior parte degli ideali della democrazia, non era mai assoluto.
C’era una costante risposta alle necessità della gente, che soddisfaceva i desideri e le richieste incanalate verso l’alto dalla grossa adesione popolare di oltre due milioni di persone nel partito di governo, dai costanti rapporti dell’apparato statale di sicurezza, la Stasi (una delle sue funzioni più positive) e nelle borse dei postini piene di reclami e di richieste personali.
Tuttavia sempre di più i giovani in particolare, davano per scontati tutti i vantaggi, specialmente la sicurezza economica.
Quindi a tanti piaceva Paperino, ammiravano i bei cowboy della pubblicità delle sigarette Malboro o le deliziose celebrità di Hollywood, e sognavano di attraversare il Ponte Golden Gate a San Francisco o anche di banchettare sotto gli Archi d’Oro (il simbolo dei Mc Donald’s), senza conoscere preoccuparsi delle condizioni di coloro che gli servivano il classico panino che si chiama Whopper.
L’insoddisfazione è cresciuta negli anni ’80, quando l’economia è rallentata, a causa del bisogno disperato di costruire, senza aiuti esterni, un’industria elettronica, e anche di un programma gigantesco di alloggi e di pesanti investimenti nelle forze armate cercando di emulare quelle dell’Ovest.
E i governanti che erano cresciuti politicamente nell’era di Stalin, non hanno mai imparato il modo in cui poter contrastare questa invidia o questa insoddisfazione, e temevano la glasnost (trasparenza) di stile Gorbachov, ricordando che Hitler aveva preso il potere con elezioni palesi, e notando, non impropriamente, che l’Occidente era svelto a usare qualsiasi apertura per fare pressione per ottenere un “cambiamento di regime”.
Nel 1989, quando questo aveva avuto successo in Ungheria e in Polonia, che si sono presto ampiamente “occidentalizzate”, l’insoddisfazione è traboccata e la gente ha cominciato a dimostrare a Berlino, Lipsia, Dresda e in altri posti.
All’inizio, quando è stato aperto il Muro, la gente ha domandato una RDT migliorata e con nuove libertà.
Ma quando Kohl, Brandt e molti altri sono arrivati, sventolando prodotti bene impacchettati, promesse ben formulate e soprattutto stampate bene, che attiravano i marchi tedeschi della Germania Occidentale, la RDT è andata in malora.
Quale ruolo in questa spinta al cambiamento è stato svolto da Vernon Walters, inviato come ambasciatore in Germania Ovest da George H.W. Bush nel 1989 con il compito di “fare le cose fino in fondo laggiù”?
La mattina dopo che il Muro è stato aperto, Walters ha organizzato un volo a Berlino per il Cancelliere Kohl per ispezionare la zona da un elicottero, e poi scendere per entrare in azione.
In seguito, parlando con orgoglio della caduta della Repubblica Democratica Tedesca RDT ha detto: “ Siamo qui perché siamo stati forti. Siamo qui perché siamo stati determinati, e siamo qui perché abbiamo difeso la libera scelta della gente di scegliere il loro destino.”
Walters, un personaggio chiave insieme a Reagan e Papa Giovanni Paolo II nel raggiungimento del cambiamento di regime in Polonia, era “stato coinvolto direttamente o indirettamente nel rovesciamento di più governi rispetto a qualsiasi altro funzionario del governo statunitense”, tra gli altri l’Iran nel 1953, il Brasile nel 1964, il Cile nel 1973, anche le Fiji nel 1987.
In quanto alla libera scelta della gente, secondo lui la guerra del Vietnam è stata “una delle guerre più nobili e più disinteressate” nella storia degli Stati Uniti.
Molte cose sono cambiate nella Germania Est in 25 anni. È un misto. I viaggi e i beni di consumo non implicano altri problemi se non i loro prezzi.
Annunci pubblicitari di colori vivaci illuminano i programmi televisivi, le strade i nuovi bar, anche i fianchi degli autobus e dei tram.
L’industria della RDT è stata presto distrutta, sia le vecchie fabbriche consumate che quelle più nuove e molto moderne sono state date in pegno e chiuse.
Milioni di persone sono andate nella Germania Ovest, ma ora che la Germania ha la più forte economia in Europa, c’è stata una parziale ripresa; forse un terzo dei Tedeschi dell’Est stanno meglio di prima, quasi un terzo resta lì.
Gli altri sono stati sfortunati. La copertura medica è influenzata dai rincari dei prezzi, come il vitto e gli affitti. Le scuole private stanno nascendo dappertutto per coloro che hanno sufficiente denaro. L’istruzione superiore è sempre di più per le persone benestanti.
I Daimlers e la Deutsche Bank hanno successo.
La RDT ha cambiato molte persone fino a un certo grado. L’egocentrismo, la gelosia, anche l’avidità potrebbero essere a malapena eliminate completamente. Ma il piccolo divario tra il più abbiente e il meno abbiente, mentre nessuno potrebbe diventare ricco sfruttando gli altri, le opportunità per le donne di trovare lavori e professioni che permettano loro di essere molto meno soggette ai loro mariti e capi, il fatto che nessun gruppo è stato messo in contrasto con un altro, a causa di differenza di età o di contesto sociale e il senso della sicurezza economica voleva dire, come hanno riscontrato i sondaggi, che i cittadini dell’Est erano mediamente più cordiali e vicini alla famiglia e ai compagni di lavoro.
Le libertà ora acquisite oggi vengono apprezzate. Però una mancanza di riposta da parte dei partiti principali ai bisogni di coloro che hanno lavori a tempo parziale, temporanei e precari, o che non lavorano affatto, ha spesso causato un nuovo cinismo.
Vedendo una democrazia di tipo Tweedle Dee-Tweedle Dum (Pincopanco e Pancopinco) (per rifarsi ad Alice), molti stanno a casa invece di votare; nelle recenti elezioni soltanto metà dei cittadini è andata alle urne. Altri hanno votato per colpire “gli stranieri” – una tendenza davvero pericolosa.
Circa il 10%, in gran parte nella Germania orientale, sfidano tutti i tabù dei media per scegliere quella che sperano sia un’alternativa migliore, il partito di SINISTRA.
Però, considerata l’attuale depressione economica in Europa e la minaccia di un futuro difficile in cui si dovrà tirare la cinghia, alcuni tedeschi dell’Est si chiedono se, avendo creduto a tutte le promesse e avendo rifiutato tutto ciò che aveva offerto la RDT, abbiano preso un abbaglio parziale di quel genere; come quello (di nuovo ci rifacciamo ad Alice), delle piccole ostriche credulone che si sono fatte ingannare dal cordiale invito a fare una passeggiata con l’ affamato Tricheco e con il Falegname: “Ora se siete pronte, care ostriche, possiamo cominciare a nutrirci.” “Ma non di noi!” gridavano le ostriche, diventando un pò tristi. “Dopo tale gentilezza, sarebbe una cosa vergognosa!”
È importante tutto questo?
I grassi gatti della contea del Cheshire (ancora Alice) stanno facendo larghi sorrisi mentre monopolizzano una quantità sempre maggiore di ricchezza del mondo, danneggiano il pianeta in modo irreparabile, ottengono il controllo su ogni telefonata, email o gita domenicale in campagna con un’efficienza che i funzionari della Stasi (l’organizzazione di sicurezza e spionaggio della RDT, n.d.t.) avrebbero invidiato.
Mentre i pericoli del comunismo o del socialismo sembra siano stati eliminati, essi mirano a impedire qualsiasi riconsiderazione delle loro possibilità, mentre reprimono con intrighi o con la forza tutti i segnali di indipendenza, progressista o non progressista, in ogni paese.
Questa cosa si può certamente dire anche della Germania dove molte grosse aziende e i politici loro amici ricordano ancora rabbrividendo un’era in cui c’era una barriera all’est che impediva l’accumulo di gigantesche fortune e si permetteva ambizioni economiche e strategiche illimitate.
Lo vediamo nei curricola scolastici, nelle trasmissioni televisive prolungate, nelle mostre, nelle frequenti cerimonie e progetti di nuovi monumenti.
“Tutti i cavalli e gli uomini del re non potevano rimettere di nuovo insieme Humpty Dumpty” o la RDT. Ma rimane una paura, quasi un panico che i resti, i ricordi dei passati traguardi raggiunti, potrebbero un giorno essere usati per cucinare un nuovo salutare soufflé – anche se non affatto adatto ai loro gusti.
Victor Grossman, 90 anni, è un giornalista e scrittore americano che nel 1952 ha lasciato l' Unione Sovietica , perché inviato dal Soviet a studiare giornalismo nella Germania dell'Est. Vi è rimasto continuando a lavorare appunto come giornalista e scrittore. Dirige il Berlin Bulletin.