Sorpasso storico, la Cina scalza gli Usa dal dominio dell'economia globale
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Le aziende cinesi hanno sorpassato quelle Usa e diventano padrone dell’economia globale. Questo è stato confermato da Fortune*. La Fortune Global 500, tradizionale classifica sulle maggiori aziende al mondo per fatturato, certifica che per la prima volta nella storia le aziende cinesi presenti in graduatoria superano quelle americane: 129 contro 121
Gli equilibri globali si stanno spostando. Fortune Global 500, ci conferma che per la prima volta dal 1990, le aziende cinesi presenti nella classifica superano quelle americane, un sorpasso storico. Anche se ad oggi le entrate delle compagnie cinesi rappresentano il 25,6% del totale mondiale, per ora al di sotto del 28,8% di quelle Usa, è la crescita a fare la differenza: quelle del Paese del Dragone, infatti, corrono molto più veloce.
Cina e Stati Uniti si contendono lo scettro del potere economico mondiale da sempre. Negli ultimi anni gli equilibri che hanno trainato le due economie si sono sempre più incrinati. Oggi i due Stati hanno deciso di guerreggiare a viso a aperto soprattutto da quando il nuovo inquilino della Casa Bianca è Donald Trump. Le cose si sono complicate ulteriormente. I dati, sono ora il nuovo petrolio che alimenta le economie mondiali e impegna le attenzioni di ogni governo, riallineando tutte le altre politiche e le attenzioni.
Emblematica è la storia di Huawei, che nella classifica di Fortune si piazza quest'anno al 61esimo posto, a pochi punti da Microsoft (60esima). L'azienda tecnologica cinese è stato "bannata" dal governo di Washington, con la decisione di bloccare ogni rapporto commerciale fra l'azienda di Shenzhen e le big company statunitensi, motivando con accuse pesantissime sulla sicurezza nazionale, questa partita si giocherà il prossimo 19 agosto, il giorno in cui la deroga concessa da Trump a Huawei andrà in scadenza. Le decisioni diranno molto sul rapporto fra Usa e Cina.
Gli obbiettivi di Pechino sono chiari e ci ha pensato lo stesso Xi Jinping a chiarirli nel suo viaggio in Europa e in Italia, accolto da governi disattenti o distratti da problemi elettorali. Ma anche in tutti i luoghi istituzionali dove è possibile offrire la nuova immagine di questa Cina moderna. Non è un caso le ribadite adesioni alle varie Organizzazioni Mondiali.
Infatti l'immagine della Cina fabbrica del mondo, degli opifici sempre aperti e delle metropoli avvolte dai fumi industriali non funziona più. Il miracolo cinese della manodopera a basso costo appartiene al ventennio passato. Nel suo futuro c'è un Paese che ha necessità di cambiare e innovare, ed è trainato da giganti tecnologici pronti a competere con i rivali statunitensi ed europei sul piano dell'innovazione, oltre che su quello finanziario.
Merita segnalare alcuni esempi che a volte sfuggono
La Cina è ora diventata il principale mercato dell'auto ma è fortissima la presenza di auto cloni costruiti da aziende cinesi.
I costruttori di tutto il mondo sono sempre più interessati a diffondere i propri modelli sulle strade cinesi, allo stesso tempo l'industria automobilistica Cinese punta ad espandersi globalmente attraverso l'acquisizione di marchi esteri e il miglioramento dei propri prodotti. Ecco una lista di auto copiate.
Supersportiva elettrica presto in produzione, anche se non c'è ancora nessun annuncio ufficiale. Ricorda per caso la McLaren 570 GT, che tra l'altro debutterà proprio a Pechino in una speciale versione creata in collaborazione con lo stilista cinese Cabbeeen?
Ricorda non troppo vagamente la MG GS, il primo SUV prodotto da MG Motors nella sua fabbrica cinese e presentato per la prima volta a Shangai nel 2015. Tante le somiglianze anche con la Tivoli SSangyong.
Griglia anteriore a sviluppo verticale, sostituiscila a quella orizzontale della Mercedes Classe G ed ecco il Suv lanciato nel 2015 dalla BAIC (Bejing Auto).
La somiglianza qui è giustificata: Besturn utilizza per costruire le proprie vetture le vecchie piattaforme Mazda e le stesse tecnologie del gruppo Volkswagen. Sembra anche che ci sia una join venture proprio tra Volkswagen e FAW, casa madre di Besturn.
Che sia la copia della Range Rover Evoque è noto da sempre. Pare che Range Rover avrebbe addirittura sporto denuncia al marchio cinese per aver copiato il modello...
Presentata nel 2015 a Pechino fu subito identificata come la copia della Audi Q5, l'ultima generazione del 2017 ha portato il SUV cinese a trasformarsi nella Volkswagen Tiguan.
Il Marchio Hanteng è nato nel 2016 ma sa perfettamente come si fanno le auto elettriche. In pochi mesi ha sviluppato un concept, uguale alla Jaguar I-Pace.
Dalla Cina con amore, è infatti un vero clone della Ford S-Max e punta a conquistare il mercato cinese con i prezzi. Il costo è di circa 69.000 Yuan cinesi, poco meno di 10.000 euro.
Prende il nome da un famoso generale americano che lottò con onore durante la Seconda Guerra Mondiale, George Patton. È un 4×4 perfetto per missioni militari, sembra quasi di parlare di una Hummer.
Lo stile è quella della vecchia generazione di Range Rover, ma la griglia anteriore cambia la direzione dello sviluppo e va in verticale. Peccato che sia stata presa da una Jeep Grand Cherokee.
È in mostra l'abilità dei cinesi nel costruire sportive elettriche, sembra che però sia complicato pensare al design, prendiamo allora quello della Porsche Cayman. Qualche leggera differenza nel frontale ma tutto il resto è praticamente uguale, compreso lo stemma sull'anteriore!
È la Rolls-Royce Phantom la differenza è solo nel listino, perfettamente identica nel look, la Gelly GE è offerta a circa un ottavo del prezzo di una Rolls Royce Phantom.
Si ispira alla seconda generazione di Mini anche se sembra leggermente più squadrata. È stata presentata come una vettura alla moda dal temperamento “mini”.
Non esiste una legge internazionale sul copyright, ma esistono accordi internazionali come la Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche. Gli accordi richiedono ai paesi di riconoscere le rispettive leggi sulla proprietà intellettuale. Le leggi sul copyright variano da Paese a Paese e, sebbene le regole possano differire, i principi sono simili”. Quindi è possibile agire nei confronti dei “copioni”, anche alla luce del fatto che è possibile registrare un design o un prototipo originale ed averne il copyright per 25 anni.
Ma la società dovrà dimostrare che c'è stata una copia valutando le somiglianze oggettive e decidendo se tali somiglianze sono il risultato di una creazione indipendente o se il progetto di violazione è stato derivato dal progetto originale.
Global 500 di Fortune ci racconta anche che l'azienda più importante al mondo per fatturato è l'americana Walmart, che la fa da padrone nella grande distribuzione, con ritorni per oltre 514 miliardi. Alle secondo posto sul podio la petrolifera cinese Sinopec Group e terza un'altra petrolifera, l'olandese Royal Dutch Shell.
Buoni piazzamenti per Volkswagen, Toyota ed Apple rispettivamente nona, decima e undicesima. Mentre Amazon, che fra tutte è quella con maggior capitalizzazione in borsa, si ferma al 13esimo posto, in crescita di cinque posizioni rispetto a un anno fa. Poco più indietro la sudcoreana Samsung, quindicesima. Mentre Alphabet (Google) guadagna quindi posizioni e adesso è 37esima. Al 184esimo posto Facebook.
Entra di prepotenza Xiaomi, azienda tecnologica cinese da molti considerata la Apple del Paese del Dragone. La società nasce 9 anni fa ed a sede a Pechino, entra per la prima volta nella classifica di Fortune e si piazza al 468 posto un fatturato di 26,4 miliardi di dollari e un utile netto di oltre 2 miliardi di dollari.
Ma anche sei italiane Eni, 83esimo posto con un fatturato di oltre 90miliardi di dollari, Enel, (89esima con circa 89miliardi) e Assicurazioni Generali (92esima e 88miliardi) e molto più indietro Intesa SanPaolo, Poste Italiane e Unicredit.
Non più italiana al 24esimo posto, con un fatturato di oltre 175miliardi, c'è la Exor della famiglia Agnelli, ma ha sede ad Amsterdam ed è da considerare olandese
* Fortune è una rivista bisettimanale che tratta di business globale pubblicata dalla Time Inc.'s , fondata da Henry Luce nel 1930.