Oramai in Europa l'utilitaria doc è cinese

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Una dura sorpresa per l’industria autobilistica tedesca, che è entrata in affanno perchè a corto di idee. Un'amara realtà anche per l'Italia che esporta componenti d'auto principalmente in Germania.

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Nel mese di giugno in Cina è cominciata la commercializzazione della Ora R1 un' auto tutta elettrica più o meno delle dimensioni della Twingo, con una potenza di 50 kw, un’autonomia reale e non solo nominale di 250 chilometri, più che sufficiente per percorsi cittadini in Asia e Nord America e un costo di 7500 euro, che probabilmente in Europa, sempre che la lascino importare, arriverà ai 12 mila euro o poco più nelle versioni più accessoriate.

E’ il primo di una serie di modelli in cantiere, ma già nel primo mese la R1 è diventata la tutto elettrico più venduta al mondo. Tuttavia è in arrivo anche la Polestar 2, un’ altra tutta elettrico con 408 Cv e 660 Nm di coppia che sarà marchiato Volvo, azienda di proprietà cinese come del resto Lotus, Smart, Saab ( parte camion) oltre ad importanti quote in Mercedes e Peugeot – Citroen.

Una dura sorpresa per l’industria autobilistica tedesca, che è entrata in affanno perchè a corto di idee, seduta sugli allori del mostruoso avanzo commerciale, ridotta a proporre cose senza senso, auto Sturm und Drang che mostrano i segni della carenza di investimenti che hanno creato un gap rispetto a cinesi, giapponesi e coreani sull’elettrificazione.

E non solo: gravi ritardi ci sono anche nei settori delle infrastrutture informatiche e nella digitalizzazione. Cofattori di questa situazione sono la politica di ristagno salariale adottata da vent’anni a questa parte e la crescita esponenziale della precarietà che hanno castrato il mercato interno distruggendo il potere di acquisto degli europei, mentre i salari cinesi si sono quadruplicati in dieci anni. Ecco perché non stupisce che nei primi sei mesi di quest’anno la produzione industriale tedesca sia crollata dal 5,2 per cento trascinando così tutta l’Europa verso un ulteriore impoverimento a cominciare proprio da noi che esportiamo componenti auto principalmente in Germania.

Laura Menti

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