Julian Assange, il Navalny dell'Occidente
C’è un uomo, Julian Assange, rinchiuso in un carcere britannico tristemente soprannominato la “Guantanamo inglese”: la prigione Belmarsh di sua Maestà Re Carlo III. C’è veleno e veleno. Uno ti uccide all’istante, l’altro può ucciderti con gradualità, facendoti assaporare la mancanza dell’aria, dei diritti che a qualsiasi uomo andrebbero riconosciuti. Il "crimine" di Assange? Essere un giornalista indipendente.