Nella Svezia di Greta Thunberg tra i morti di Covid-19 e un monte di balle
La pandemia in giro per il mondo/Il Coronavirus, visto da Malmö
La Svezia ha sbagliato e a dirlo sono i dati, drammatici, delle vittime. Il record dei decessi da COVID-19 è a dir poco raccapricciante: 43 vittime per 100 mila abitanti. Le autorità svedesi hanno annunciato, nell’ultimo bollettino di mercoledì 3 giugno, la morte di altre 65 persone a causa del coronavirus, portando la cifra provvisoria delle vittime a 4.468. Il bilancio dei contagi si aggira intorno ai 38.500. La colpa dell’elevato tasso di mortalità prodotto dal COVID-19 è da attribuire alle leggerissime misure di restrizione (per la verità quasi nulle) adottate dal governo svedese.
di Laura Menti
E' tra i Paesi che hanno adottato politiche ‘sui generis’. Il governo ha favorito la responsabilità civica piuttosto che l’imposizione ed il rispetto di norme obbligatorie, come la chiusura delle scuole, negozi, bar e ristoranti o l’obbligo di rimanere in casa. Infatti negozi, ristoranti e scuole medie sono rimasti tutti aperti.
“Pensiamo – scrivono da Goldman Sachs – che la Svezia non possa essere presa come punto di riferimento da altri paesi per la risposta all’emergenza del Covid, perché la nostra analisi suggerisce che il minore tasso di infettati probabilmente riflette i minori test eseguiti sulla popolazione, mentre fattori legati alla demografia e alla sanità possono aiutare a spiegare i tassi di letalità”.
Oggi che è sabato ci sono poche persone che camminano per le strade vicino alla piazza principale, Stortorget. I bar hanno cancellato gli eventi dal vivo, come i concerti, e sulle vetrine si leggono i messaggi di ringraziamento ai cittadini per la loro collaborazione nel mantenere il distanziamento sociale.
Eppure a Lilla Torg - una piccola piazzetta con molto carattere, vicino a Stortorget - c'è il consueto brusio da fine settimana. Giovani e vecchi bevono sulle terrazze dei bar riscaldati dalle stufette, le famiglie passeggiano tranquille lungo i marciapiedi. L'accogliente caffè all'angolo, Folk & Rock, nelle sue sale interne registra il tutto esaurito.
Karolina Ingoldsson, una delle cameriere del caffè, ci informa che, brusio a parte, ci sono comunque meno clienti a causa delle paure legate al Covid-19. Tuttavia, "appena spunta il sole tutti ne approfittano per andare a bere qualcosa, sedendosi gli uni vicini agli altri. La gente non prende la cosa troppo sul serio", chiarisce Karolina.
Ma su questo non ha dubbi, lo considera un sabato "di basso profilo" rispetto agli standard normali. Ricorda che a Stoccolma la situazione è peggiore rispetto a Malmö in quanto a decessi per Covid-19. Robert Lind, che sorseggiando il suo caffè in una tazza da thè ci stava ascoltando interviene per dire che, "la vita non va avanti come eravamo abituati prima che si parlasse di pandemia".
Spiega:"La gente è più prudente, evita la folla, sta più a casa e mantiene le distanze". Precisa che nel suo condominio, un negozio di abbigliamento e un chirurgo plastico hanno chiuso per mancanza di clienti.
Infatti, dopo che ci siamo salutati, ho visto Robert precipitarsi a lavarsi le mani in una fontana pubblica poco distante dal caffè. Mano a mano che ci allontaniamo dal centro storico della città, incontro sempre meno gente. Più di un bar, caffè hanno le saracinesche abbassate
Tuttavia al popolare Sky Bar quasi tutti i tavoli sono occupati da gruppi rumorosi e sorridenti. Chi beve birra si lascia andare sulla necessità di continuare a socializzare. Secondo i clienti di questo bar, l'isolamento ritarda semplicemente il contagio, non è un rimedio affidabile contro il Covid-19.
Il personale del bar mi racconta che la "giornata è lenta", di solito "c'è più gente ancora". In questi giorni di pandemia, spiegano, ci sono ispezioni settimanali delle autorità sanitarie pubbliche che controllano se la distanza di sicurezza di un metro e mezzo tra i tavoli., viene rispettata.
Tutti coloro che incontriamo a Malmö ammettono che il Covid-19 ha sconvolto in qualche modo la loro vita, ma non abbastanza per impedire loro di passeggiare in libertà, o di farsi un drink in compagnia degli amici.
Sta nelle nostra cultura interrogarci sul cosa fare partendo però da una convinzione: "Dobbiamo farlo per noi stessi, per le nostre famiglie e per il nostro popolo'", Ha sempre funzionato.