Violenza, perdita del controllo, stupro? I frutti della mascolinità
In questo tempo di informazione si va scoprendo che le mitologie non sono solo uno studio della storia o della letteratura, ma possono disinnescare il potenziale distruttivo che c'è nell'anima dell' uomo.
Gli ideali del razionalismo e della scienza stanno lentamente perdendo la presa sul mondo. Ora c'è una comprensione che esistono certe verità, forze e misteri che vanno oltre la logica e le prove sperimentali. Per troppo tempo abbiamo trascurato la saggezza intuitiva ed emotiva del subconscio, un tesoro di profonda conoscenza che non può essere spiegato usando parole semplici ma bisogna invece dirlo, come facevano i nostri antenati, attraverso vecchie storie e mitologie. Perché le mitologie non sono solo uno studio della storia o della letteratura, ma piuttosto rappresentano una riflessione nell'anima dell'uomo.
È stato Carl Jung a proporre che la mente umana, o psiche, non è esclusivamente il prodotto dell'esperienza personale, ma piuttosto contiene elementi che sono universali e comuni a tutti. Questi elementi ha chiamato gli archetipi e ha concluso che è la loro influenza sul pensiero e sul comportamento umano che dà origine alle somiglianze tra miti e religioni di culture diverse. Questi archetipi rivelano la presenza di una memoria universale appartenente all'uomo in cui elementi della storia umana si sono fusi e avanzati per formare la psiche umana. Jung ha chiamato questo ricordo l'inconscio collettivo.