A chi appartiene la nostra vita? Questa è l'unica domanda onesta - moralmente e logicamente - con la quale affrontare il tema del fine vita, del suicidio assistito, dell'eutanasia. La risposta ovvia è che preferiamo decidere noi.
Per quale ragione dovremmo sottometterci al giudizio di un'altra persona , della Chiesa, di una maggioranza parlamentare? Pertanto la questione del fine vita non dovrebbe costituire un problema, poichè ha in sé la sua risposta: nessuno può imporre la propria volontà sul fine vita del prossimo.
In Italia la battaglia per l’eutanasia legale si è iniziata 37 anni fa. Quasi quattro decenni tra proposte di legge, sentenze, appelli che il Parlamento ha lasciato cadere nel vuoto, testi depositati per togliere (anziché dare) libertà ai malati terminali. La politica non è solo rimasta a guardare, ma spesso e volentieri ha remato contro.
Ora dovranno fare i conti (li faranno?) con un milione e duecentomila persone che si sono espresse a favore dell' “Eutanasia Legale” nel referendum promosso dall’Associazione Luca Coscioni, la quale è scesa in piazza a raccogliere le firme per “essere liberi di scegliere fino alla fine”.
Sebbene l’opinione pubblica italiana si sia sempre espressa in maniera favorevole ai temi etici, sulla legalizzazione dell'eutanasia, le opinioni sono molto contrastanti. L'intento di questo dossier, è di offrire uno spazio di variegata lettura di approfondimento sui molti perché ancora manca in Italia, la legge sull'eutanasia legale.
Illustrazione/ Letterio Riso
E’ qualcosa di umanamente stupefacente il risultato che, nel silenzio dei media, sta raggiungendo la raccolta firme per la proposta di Referendum sulla Eutanasia Legale della Associazione Luca Coscioni. Una campagna che, ricordiamo, propone un referendum per depenalizzare l’aiuto attivo a morire del consenziente in specifiche e definite situazioni, per aprire la strada a una legge sul modello olandese, belga e spagnolo .
Giusto cento anni fa esce nelle librerie "L'uccisione pietosa (Eutanasia)". Ne è autore Enrico Morselli, psichiatra e antropologo il quale analizzando l'Eutanasia dal punto di vista etico, sociale, religioso e naturalmente medico, descrive anche l'impatto che la questione ha avuto sulla società del primo Novecento. In Italia a distanza di un secolo nulla è mutato, o per essere nel vero quasi nulla. Unica novità: il referendum.
Volentieri riproponiamo quest'articolo del settembre 2019 con l'aggiunta degli ultimi aggiornamenti per meglio capire il perchè si è giunti al referendum.
In Italia la Corte Costituzionale si è espressa sul caso di Marco Cappato, il politico e attivista dell’associazione Luca Coscioni accusato – in base all’articolo 580 del codice penale – di avere aiutato a suicidarsi Fabiano Antoniani, più noto come di Fabo. Che cosa è cambiato in Italia con questa sentenza.
Volentieri pubblichiamo questa riflessione sull'eutanasia di Gianni Grana, scrittore e saggista, tutt'oggi riconosciuto come il decano degli studiosi e dei propagandisti dell' Ateismo e dell'Agnosticismo .
Lo Stato, secondo una tradizione che va da Nietzsche a Walter Benjamin, nasce dalla Gewalt, dalla violenza e si mantiene sul monopolio di essa. La violenza è fondamentale perché attraverso di essa conserva il controllo della vita.
Le cure palliative sono incentrate sul concetto del caring “prendersi cura” piuttosto che del curing “curare” come l’etimologia della parola suggerisce: palliativo deriva dal Latino palliare “coprire con il pallio, il mantello” ad indicare il profondo senso di accudimento e protezione che le stesse offrono.
L'autore dell'articolo, il vaticanista Riccardo Cristiano e ricorda che, "Giovanni Paolo II dicendo “lasciatemi tornare alla casa del padre” non chiedeva certamente l’eutanasia, chiedeva che non ci fossero “accanimenti terapeutici”. Che la dottrina e la fede escludono.
Accade in Belgio, di mezzo c'è l'Eutanasia. La vicenda che ne è nata si presta a interpretazioni controverse, come sovente accade quando i protagonisti sono i preti. Da una parte c'è il silenzio carico di significati dei vescovi belgi, dall'altra parte c'è il Vaticano che proibisce di chiamarsi cattolici gli ospedali gestiti dall'Organizzazione dei Fratelli della Carità, paladini del diritto all’eutanasia.
Questa è la sentenza, l'ultima in ordine di tempo:
"L’eutanasia ed il suicidio assistito sono moralmente ed intrinsecamente sbagliati e dovrebbero essere vietati senza eccezioni. Qualsiasi pressione e azione sui pazienti per indurli a metter fine alla propria vita è categoricamente respinta”.
Sara Thomas Monopoli aspettava il primo figlio quando i medici capirono che sarebbe morta. Tutto era cominciato con una brutta tosse e un dolore alla schiena. Poi una radiografia toracica evidenziò che il suo polmone sinistro era collassato e che aveva il petto pieno di liquido. Non era un’infezione ma un tumore ai polmoni, e si era esteso fino ai margini della parete toracica.
Nel 1976 in una piccola comunità del New Jersey, dopo uno sciagurato cocktail di Valium e alcolici assunti nel corso di una festa, una giovane ragazza viene trovata priva di sensi e di segni vitali. Nonostante i soccorsi immediati, Karen Ann Quinlan – rimasta per molti minuti senza respirare – riporta gravi danni cerebrali. Si salva, ma da quel momento potrà vivere solo grazie alle macchine a cui viene attaccata.
Dall'aprile del 2020 I medici dei Paesi Bassi possono eseguire l'eutanasia per i pazienti affetti da demenza avanzata che abbiano dato precedentemente il loro consenso, seppur non più in grado di reiterare il loro desiderio di porre fine alla propria vita. Prima era richiesto che il paziente confermasse il proprio consenso prima di procedere.
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