Il sovrano d'Italia e di Germania che volle l'Italia unita e Roma vaticana glielo impedì - Divide et impera
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Divide et impera: non è forse così che funziona la gestione del potere?
In epoca risorgimentale gli intellettuali neo-ghibellini riproporranno il modello dell'unità italiana quale gli svevi avevano tentato di realizzare, ma che il papato distrusse perché esigeva attorno a sé un'Italia divisa.
Carlo d'Angiò, fratello di re Luigi IX, sbarca in Italia con un corpo di spedizione, ben deciso ad approfittare dell'invito papale. Per le sorti dell'Italia ghibellina si avvicina la fine. Manfredi raduna un'armata di italiani, tedeschi e arabi, poi con un proclama cerca di convincere Roma a concedergli la corona imperiale: proprio a Roma, invece, Carlo viene incoronato re di Sicilia. L'uomo protetto dal papa s'incammina con il suo esercito verso il regno che gli è stato donato.
A Benevento, nel 1266, si scontra con le forze ghibelline. Abbandonato da una parte dei suoi, nonostante la tenace difesa dei fedelissimi Manfredi viene travolto e muore in battaglia.
Biondo era e bello e di gentile aspetto / ma l'un de' cigli un colpo avea diviso: così, pochi decenni più tardi, lo canterà Dante celebrando nella sua Commedia il valore del principe svevo e il tramonto dell'era ghibellina.