Enzo di Svevia, ventinove anni da re e ventitré da prigioniero - Disarcionato, accerchiato, catturato
Il destino di re Enzo si decide in una piccola località, Fossalta, sulle rive del fiume Panaro.
Cattura di Re Enzo durante la battaglia della FossaltaÉ qui che il suo esercito, intervenuto a difendere la ghibellina Modena attaccata dai bolognesi, affronta una volta ancora le forze guelfe. Dopo il primo contatto le cose si mettono male per gli imperiali, che attaccati sul fianco dalla cavalleria nemica sono costretti a una precipitosa ritirata. Enzo combatte come una furia ma viene disarcionato, accerchiato, catturato.
L'imperatore infuriato lo vuole salvare e moltiplica le pressioni sui capi del comune guelfo. Ma Bologna intende celebrare il successo ospitando il rampollo imperiale vita natural durante. E così risponde per le rime alle minacciose sollecitazioni di Federico.
Ecco uno fra i più orgogliosi manifesti nella storia della diplomazia. “Non sperate di atterrirci con le vostre vane parole: non siamo canne palustri che ondeggiano a ogni soffio di vento, né siamo simili a piume, o a nebbie che si dileguano sotto i raggi del sole. Sappiate che re Enzo lo tenemmo, lo teniamo e lo terremo perché è nostro diritto; se volete punire l’offesa dovrete usare la forza... noi impugneremo le nostre spade e ruggiremo come leoni...”
Non ci sarà nessun confronto armato: un anno dopo la cattura di Enzo l'imperatore Federico muore, la causa ghibellina è ormai compromessa e nessuno verrà a liberare il re di Sardegna come era accaduto pochi anni prima, quando era finito in balia dei milanesi. Rimarrà per oltre vent'anni, fino alla morte, nel principesco carcere bolognese.
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